Scoperta di Nettuno e Plutone

Scoperta di Nettuno e Plutone, quali astronomi ne ebbero il merito e come ci arrivarono prevedendo attraverso complessi calcoli matematici e confronti di immagini il punto esatto dove sarebbero stati rinvenuti.

Scoperta di Nettuno

Nettuno fu scoperto il 23 settembre 1846 da Johann Gottfried Galle, un astronomo tedesco, e il suo assistente Heinrich Louis d’Arrest.

La scoperta di Nettuno rappresenta il risultato di calcoli matematici predittivi piuttosto che di osservazioni dirette.

Urbain Le Verrier, un matematico francese, aveva previsto l’esistenza di Nettuno sulla base di piccole deviazioni nell’orbita di Urano, che potevano essere spiegate solo da un pianeta esterno che esercitava una forza gravitazionale su Urano.

Le previsioni di Le Verrier hanno portato Galle e d’Arrest a scoprire Nettuno nei pressi della posizione prevista.

Questa scoperta ha confermato la validità della teoria della gravità di Isaac Newton e ha dimostrato la potenza della matematica nel campo dell’astronomia.

Scoperta di Plutone

Plutone fu scoperto il 18 febbraio 1930 da Clyde Tombaugh, un astronomo statunitense, utilizzando un telescopio al Lowell Observatory in Arizona, attraverso un processo di scansione fotografica del cielo notturno, che permise di mettere a confronto immagini di una determinata regione del cielo in momenti diversi per individuare il movimento di Plutone tra le stelle di sfondo.

Con questa scoperta Plutone fu riconosciuto come il nono pianeta del sistema solare fino al 2006, quando venne riclassificato come “pianeta nano” dalla Unione Astronomica Internazionale (IAU) a causa delle nuove definizioni di pianeti adottate.

Entrambe queste scoperte hanno contribuito in modo significativo alla nostra comprensione del sistema solare e hanno dimostrato l’importanza della scienza osservativa e delle previsioni matematiche nell’astronomia.