Raccolta di preghiere a San Benedetto contro la solitudine, da recitare con grande fede per non sentirsi mai soli, grande al sostegno che viene da Dio attraverso le orazioni rivolte a Lui attraverso l’intercessione di San Benedetto da Norcia.
Giaculatoria a San Benedetto da Norcia
O Padre santo, Benedetto di nome e di grazia, custodiscimi, ti prego, oggi (in questa notte) e sempre con la tua santa benedizione, perché nessun male mi possa separare da Gesù, da te e da tutti i suoi santi. Amen.
Preghiera scritta da Benedetto da Norcia
Padre buono, ti prego: dammi un’intelligenza che ti comprenda, un animo che ti gusti, una pensosità che ti cerchi, una sapienza che ti trovi, uno spirito che ti conosca, un cuore che ti ami, un pensiero che sia rivolto a te, degli occhi che ti guardino, una parola che ti piaccia, una pazienza che ti segua, una perseveranza che ti aspetti.
Preghiera di Giovanni Paolo II a San Benedetto
O san Benedetto abate! L’umile successore di Pietro e i Vescovi dell’Europa, che tu hai tanto amata, siamo venuti in questo luogo, nel quale, giovane studente, hai cercato e trovato il significato più vero della tua esistenza; in questo luogo, nel quale, aiutato dal silenzio, dalla riflessione, dalla preghiera, dalla penitenza, ti sei preparato ad essere docile strumento della misericordia di Dio, che voleva fare di te una guida ed un maestro per l’Europa, per la Chiesa, per il mondo.
Siamo venuti in pellegrinaggio al fine di esprimere, anzitutto, la nostra immensa gratitudine alla Trinità santissima per il dono, che quindici secoli fa, ha fatto alla Chiesa; ed altresì al fine di dire a te, o santo patrono dell’Europa, la nostra fervorosa ammirazione per la tua piena corrispondenza alla grazia ed ascoltare quel messaggio, che tu hai vissuto in te ed hai anche trasmesso alle future generazioni, radicato sulla forza liberante del Vangelo, che è “potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Rm 1,16).
O santo patriarca, tu che non hai insegnato diversamente da come sei vissuto (cf. S. Gregorio Magno, Dial., II,36), fa’ sentire a noi tutti, in questa singolare circostanza, la perenne attualità del tuo insegnamento, perché continui ad essere ispiratore di bene per l’uomo contemporaneo.
Tu ci hai insegnato che Dio creatore e padre deve essere il “primo servito”, mediante la fede viva, il culto decoroso, l’adorazione devota, la preghiera assidua, la lieta obbedienza alla sua santissima volontà.
Tu ci hai insegnato che la vita dell’uomo è degna di esser vissuta, senza superficiale ottimismo utopistico né disperato pessimismo, perché è dono dell’amore di Dio e deve essere una continua, perenne, costante ricerca di Dio, l’unico vero ed autentico valore assoluto.
Tu ci hai insegnato che il cristiano, per esser veramente tale, deve “servire nella milizia di Cristo Signore, vero re” (S. Benedetto, Regula, Prol.), facendo di Cristo il centro della propria vita e dei propri interessi.
Tu ci hai insegnato che, insieme al distacco interiore dai caduchi beni della terra, dobbiamo possedere una gioiosa ed operosa apertura di spirito e di cuore verso tutti gli uomini, fratelli in Cristo, figli del medesimo Padre celeste.
Tu ci hai insegnato che, per l’uomo, il lavoro, non solo quello di chi si china sui libri, ma anche di chi si china con la fronte madida di sudore e con le mani doloranti, a dissodare la terra
non è umiliazione né alienazione, ma elevazione, esaltazione, anzi partecipazione all’opera creativa di Dio; e contributo cosciente e meritorio alla costruzione della città terrena, in attesa di quella definitiva ed eterna.
Tu ci hai insegnato che la fede cristiana, lungi dall’essere elemento di divisione o di disgregazione, è matrice di unità, di solidarietà, di fusione anche nell’ordine temporale, sociale, culturale, e che quindi la libertà religiosa è uno dei diritti inalienabili dell’uomo.
Per questo, o santo patriarca, ti invochiamo questa sera: innalza le tue larghe, paterne braccia alla Trinità santissima e prega per il mondo, per la Chiesa e, in particolare, per l’Europa,
per la tua Europa, di cui sei celeste patrono: che essa non dimentichi, non rifiuti, non rinunci allo straordinario tesoro della fede cristiana, che per secoli ha animato e fecondato la storia
ed il progresso morale, civile, culturale, artistico, delle sue singole nazioni; che, in forza di tale sua matrice “cristiana” sia portatrice e generatrice di unità e di pace fra i popoli del continente e quelli del mondo intero; garantisca a tutti i suoi cittadini la serenità, la pace, il lavoro, la sicurezza, i diritti fondamentali, quali quelli concernenti la religione, la vita, la famiglia, il matrimonio.
Con la tua preghiera, o santo patrono dell’Europa, invochiamo supplici l’intercessione della tua diletta sorella.
O santa Scolastica, a te affidiamo in particolare le fanciulle, le giovani, le religiose, le madri, perché sappiano vivere oggi la loro dignità di esser donne, secondo il disegno di Dio.
San Benedetto e santa Scolastica, pregate per noi! Amen!
Preghiera a Gesù contro la solitudine
– Gesù, ti presento tutte le tristezze, le angosce, gli affanni, il senso di solitudine, di isolamento, di fallimento; tutti gli stati di depressione, disperazione, sfiducia, abbattimento, avvilimento in cui tanto spesso mi trovo.
Con le mie forze non riesco ad uscire da questi stati d’animo di tristezza e depressione.
Intervieni Tu.
Come sei apparso ai due discepoli di Emmaus lungo la strada ed hai rimesso la speranza nei loro cuori e sorriso sui loro volti, così vieni accanto a me.
Liberami da questi stati d’animo.
Riempi il vuoto del mio cuore e della mia vita, fammi emergere da ogni tristezza e abbattimento.
Infondi in me lo Spirito Santo, Spirito di conforto e di gioia, di speranza e di forza.
Cuore di Gesù, confido e spero in Te. (Padre Emanuele Zippo)
– Signore Gesù, tu conosci la tristezza che affligge il mio cuore e ne conosci l’origine.
Oggi mi presento davanti a te e ti chiedo di aiutarmi, perché non posso più andare avanti così.
So che mi chiami a vivere in pace, con serenità, gioia e allegria, anche tra le difficoltà quotidiane.
Per questo oggi ti chiedo di mettere le tue mani benedette nelle piaghe della mia psiche che mi rendono tanto sensibile ai problemi e di liberarmi dalla tendenza alla tristezza e alla malinconia che si annida in me.
Oggi ti chiedo ce la tua grazia restauri la mia storia, per non vivere schiavizzato dal ricordo amaro degli avvenimenti dolorosi del passato.
Visto che sono passati non esistono più. Ti offro ciò che ho passato e quello che hanno passato le persone care; ciò che abbiamo vissuto e sofferto.
Voglio perdonarmi e perdonare, perché la tua gioia inizi a fluire in me.
Ti offro le tristezze unite alle preoccupazioni o ai timori del domani.
Questo domani non è nemmeno arrivato, e quindi esiste solo nella mia immaginazione.
Devo vivere solo oggi e solo oggi devo camminare nella tua gioia.
Aumenta la mia fiducia in te, perché aumenti la gioia nella mia anima.
Tu sei Dio e Signore della storia e della vita, della nostra vita.
Per questo prendi la mia esistenza e quella delle persone amate, con tutti i nostri dolori, con tutte le nostre necessità, e con l’aiuto del tuo amore potente di sviluppi in noi la virtù della gioia. Amen. (Padre Gustavo Jamut)