Storia e tipologie orologi da polso, meccanici e a batteria, inventati alla fine del 1800 erano considerati inizialmente un accessorio riservato alle sole donne.
Storia orologi da polso
Per gli uomini era usuale portare un orologio da taschino.
Ma nei primi anni del secolo scorso (1900) un inventore brasiliano di nome Alberto Santos Dumond, non riuscendo a leggere facilmente l’ora sull’orologio posto a bordo del suo aereo chiese al suo migliore amico Louis Cartier un orologio che eliminasse il problema.
Il brillante Cartier gli fece un orologio con cinturino di cuoio da mettere al polso e Dumont ne rimase entusiasta.
A quel punto Cartier decise di vendere questo tipo di orologi anche agli uomini.
Anche durante la prima guerra mondiale gli ufficiali di tutto il mondo ritennero molto più comodo visionare un orologio da polso invece di dover estrarre quello tradizionale da taschino.
Per questo gli uomini degli eserciti furono dotati di orologi da polso che alla fine della guerra finirono per avere grande diffusione in tutte le culture occidentali.
Tipologie orologi da polso
Inizialmente funzionanti solo con movimento meccanico a molla furono affiancati a partire dal 1962 da orologi più pratici e precisi funzionanti a batterie con indicazione oraria a lancette oppure digitale a cristalli liquidi.
L’orologio è il principale strumento creato dall’uomo per indicare l’ora corrente e quindi misurare il trascorrere del tempo.
Oggi i tipi più diffusi di orologio sono quelli a batteria che in molti casi hanno funzioni aggiuntive come quella di cronometro e di indicazione della data.
Con la diffusione dei cellulari che incorporano anch’essi un orologio e di altri apparecchi elettronici di uso comune che visualizzano l’ora (videoregistratore, computer, fotocamere digitali, ecc.), l’uso di un orologio può diventare superfluo e rimanere puramente un solo fattore estetico per la persona che lo porta al polso.