Come fare belle foto di paesaggi

Prima di iniziare ad analizzare come fare belle foto di paesaggi è opportuno distinguere tra i vari tipi di paesaggio fotografico, distinguendo i vari generi, naturali e bellissimi, la tecnica fotografica dovrà adattarsi alle differenti condizioni di ripresa.

Tipi di paesaggio

Paesaggio cartolina

Il paesaggio cartolina rappresenta solitamente un ricordo, un modo frequente per testimoniare la bellezza e il fascino di un luogo visitato.

L’immagine ottenuta dovrebbe avere, come scopo principale, quello di documentare al meglio, con più dettagli possibile, un determinato posto.

Esempi tipici di paesaggi da cartolina sono una veduta costiera sul mare, un panorama di montagna e un paesaggio architettonico presente in una città d’arte.

Paesaggio simbolico

Con la definizione di paesaggio simbolico, s’intende indicare quello senza tempo, raffigurante, per esempio la grandiosità delle bellezze naturali, come alte vette di montagna e altri scenari incontaminati dove la natura predomina.

Paesaggio interpretato

Lasciando correre l’immaginazione, si può pensare di scattare una bellissima veduta con un angolo di ripresa particolare che la renda originale, oppure di estrarre un particolare poco notabile da un soggetto normalmente visto nella sua interezza, in modo da esaltare qualcosa di bello che altrimenti non verrebbe apprezzato.

Foto ricordo

Il fotoamatore punta normalmente a scattare foto di paesaggi per esaltarne la bellezza, ma in certi casi si accontenta di una veloce foto ricordo per fissare un emozione provata in un dato momento.

Trucchi fotografici

La realizzazione di una bella foto di paesaggio non può prescindere da un’appropriata scelta dell’ora del giorno.

Si può affermare che è sconsigliato fotografare con il sole a picco del mezzogiorno, mentre sono ideali, come condizioni di luce, le prime ore del mattino e due ore prima del tramonto.

Tecniche fotografiche

Tra le principali tecniche fotografiche, merita ricordare quella della scelta del diaframma più appropriato, a seconda della distanza dal soggetto, della luce e della profondità di campo che si vuole ottenere.

La profondità di campo esprime lo spazio massimo in cui i soggetti ripresi risultano a fuoco e varia in funzione del diaframma.

Da tenere presente che a diaframma più stretto corrispondono tempi maggiori di esposizione e quindi minore velocità di scatto, che comporta, in caso di scarsa luce, la necessità di utilizzare un cavalletto anziché fotografare a mano libera, al fine di evitare un fastidioso effetto mosso.

Per i ritratti sono da preferire diaframmi intermedi con focali dell’obiettivo intorno ai 100 mm, mentre per i paesaggi e le macro vanno bene i diaframmi più stretti che consentono di facilitare la messa a fuoco del soggetto a distanza ravvicinata.