Cosa vuol dire impianto stereo, guida alla realizzazione di un buon hi-fi, volto a creare una riproduzione realistica della musica.
Definizione di impianto stereo
Col termine hi-fi (abbreviazione inglese di High Fidelity), in italiano alta fedeltà del suono, si definiscono apparecchi audio video di caratteristiche superiori.
Dall’inizio degli anni 1970 in poi cominciò a diffondersi la stereofonia hi-fi per mezzo di apparecchiature in grado di riprodurre sempre più fedelmente il suono grazie ad una qualità costruttiva sempre più elevata.
E da allora il marchio hi-fi è diventato uno standard, dovendo gli apparecchi che vengono dotati di questo dicitura rispettare precise norme meccaniche e parametri tecnici.
Successivamente, verso la fine del 1980, le apparecchiature audio definite hi-end dettero un impulso ancora maggiore alle prestazioni con realizzazioni di alta ingegnerizzazione allo stato dell’arte con l’obiettivo di ottenere la massima qualità del suono senza badare a spese utilizzando solo il meglio offerto dalla tecnologia.
Insieme alla diffusione del concetto di stereofonia hi-fi nacque anche la figura di audiofilo, vale a dire di una persona che ha uno spiccato amore per la musica riprodotta nel migliore dei modi da un impianto stereo.
Un audiofilo vuole ottenere da un impianto hi-fi il massimo, per ricreare un immagine realistica dell’evento musicale riprodotto che gli faccia percepire un effetto presenza che gli regali la stessa emozione di un concerto dal vivo.
Ogni strumento deve essere ben distinguibile dagli altri, avere “aria intorno”, le voci devono essere convincenti, i pieni orchestrali devono essere poderosi ma tutto deve avvenire nel massimo equilibrio timbrico.
Solo con un risultato all’altezza delle sue aspettative un audiofilo potrà essere soddisfatto, altrimenti continuerà a cercare fino a quando non troverà la soluzione che maggiormente lo aggrada.
Nella progettazione di un impianto audio da cui si desidera ottenere una produzione ottimale del suono, sono molteplici le componenti che entrano in gioco.
Per creare un buon impianto stereo occorre definire in primo luogo la stanza dove collocarlo.
La stanza deve essere possibilmente rettangolare e di dimensioni non troppo piccole con almeno uno dei lati di misura maggiore rispetto all’altezza del soffitto.
Occorre avere chiaro dove posizionare le casse stereo per le quali si trovano modelli da pavimento, da piedistallo e da libreria.
I modelli da preferire sono quelli da pavimento con un altezza di circa cm 100 da terra per avere, trattandosi di diffusori a più altoparlanti (o vie), il tweeter (altoparlante per la riproduzione delle alte frequenze) all’altezza dell’orecchio dell’ascoltatore posto su una normale seduta (sedia, divano o poltrona) nel punto di ascolto.
Infatti le alte frequenze, avendo un angolo minimo di propagazione rispetto al centro di emissione dell’altoparlante, devono essere direzionate verso l’ascoltatore.
Anche il mid-range (riproduce le medie frequenze), che normalmente si trova subito sotto il tweeter, a partire dall’alto verso il basso della cassa, deve essere in linea con l’orecchio del potenziale ascoltatore.
Per quanto riguarda il woofer (altoparlante che riproduce le basse frequenze), è meglio che si trovi vicino al pavimento, altra ragione per cui sono preferibili le casse da pavimento.
Il posizionamento delle casse è direttamente influenzato dalla dimensione di esse: saranno più grandi quanto piu’ grande sarà il diametro del woofer.
A questo proposito va detto che un woofer per riprodurre i bassi, deve spostare consistenti volumi d’aria e per questo deve avere un buon diametro o una buona escursione in senso perpendicolare alla membrana.
La dimensione dei diffusori acustici dovrà in ogni caso essere scelta in proporzione alla stanza.
Occorre definire poi la potenza di amplificazione che andrà calcolata in base alla cubatura della stanza.
E’ consigliabile, come riferimento, calcolare un watt rms di potenza per ogni metro cubo su ognuno dei due canali stereo dell’amplificatore.
Ad esempio se dobbiamo sonorizzare una stanza di 90 metri cubi, sarà consigliabile un amplificatore che abbia una potenza rms continua su 8 ohm di 90 watts per canale.
Questi valori sono calcolati in base ai valori reali di efficienza di una cassa che mediamente si aggirano intorno ai 90 db (decibel).
L’efficienza di una cassa è una unità di misura che esprime il volume sonoro generato da una cassa a un metro di distanza dal centro di emissione di essa con l’applicazione di 1 watts rms di potenza.
Preriscaldamento
Ai fini della migliore resa di tutti i componenti che compongono la catena di un impianto stereofonico, va detto che è importante effettuare un preriscaldamento dei vari apparecchi.
In essi infatti sono presenti numerosi componenti elettronici che per dare il massimo hanno bisogno di raggiungere una certa temperatura e carica elettrica.
Se gli apparecchi sono nuovi avranno bisogno anche di un buon rodaggio (alcune ore di ascolto) prima di fare venire fuori il loro miglior suono.
Dalla sorgente ai diffusori
Per scegliere i vari componenti occorre utilizzare un criterio di gerarchia qualitativa che deve partire dalla sorgente per cui ciò che sta a monte deve essere leggermente migliore di quello che sta a valle.
Al contrario, se i diffusori sono qualitativamente superiori lasceranno trasparire i difetti di una sorgente scadente o di una amplificazione non all’altezza.
Caratteristiche tecniche
Rapporto segnale rumore
Questo valore numerico, spesso abbreviato con la sigla inglese SNR (Signal to Noise Ratio) o S/N anche nell’uso italiano, è uno dei parametri fondamentali in alta fedeltà in quanto esprime la pulizia del suono riprodotto, mettendo in relazione la potenza del segnale utile con il rumore generato. Saranno migliori i valori maggiori.
Dinamica
Questo termine definisce il grado di accuratezza con cui un apparecchio hi-fi è in grado di gestire le varie intensità sonore di un programma musicale, dal piano al forte con tutte le sfumature intermedie.
Risposta in frequenza
Prendendo a riferimento la capacità di un orecchio umano normale di udire in un arco di frequenze che va da 20 a 20000 Hz inteso come valore ideale, la risposta in frequenza di un apparecchio audio può essere definita come il modo in cui è riprodotta una intensità sonora alle varie frequenze.
La risposta in frequenza ottimale deve tendere ad essere il più possibile lineare nell’arco di frequenze considerato per avere il migliore equilibrio di suono tra frequenze alte, medie e basse.
Potenza Rms
Con questo valore si esprime il volume di intensità sonora che un apparecchio elettronico per la riproduzione del suono è in grado di generare.
E’ una delle principali caratteristiche da tenere in considerazione per la scelta degli amplificatori hi fi per il giusto abbinamento con le casse acustiche e la volumetria dell’ambiente.