Cordigliera delle Ande: una catena montuosa sudamericana

Questo lungo crinale di granito rende difficile l’incontro tra civiltà diverse, tuttavia innalza i suoi poderosi bastioni verso il cielo, inserendoli magicamente lungo il cammino degli uomini che percorrono da nord a sud la costa occidentale del Sud America.

Dove si trova

Collocata lungo l’intera costa occidentale sudamericana con una lunghezza di oltre 8000 km, la Cordigliera della Ande costituisce una maestosa e massiccia barriera difficile da superare.

Fu Diego de Almagro, conquistatore spagnolo, a inoltrarsi nel sud di quelle montagne ancora inesplorate, divenendo il primo europeo a cimentarsi in questa avventurosa impresa.

Anziché oro trovò il deserto di Atacama, alcune rovine Inca e gli Indiani Araucani, che erano dei guerrieri selvaggi.

Caratteristiche fisiche

Mentre la parte settentrionale con un andamento curvo e dilatato va a formare gli altopiani del Perù e della Bolivia, le Ande argentino-cilene si assottigliano verso sud, fino a suddividersi in un numerose isole alla latitudine di Capo Horn.

Analizzando la storia geologica di questo massiccio ci si rende conto che è stato interessato da grandi sconvolgimenti in successione, tra cui una sedimentazione continentale mesozoica nell’antico bacino andino, spessa migliaia di metri.

In seguito la cordigliera ha subito una serie di piegamenti successivi, accompagnati da gigantesche granitizzazioni, oltre a una violenta erosione che ha causato dei forti appiattimenti e la formazione di ampie zone pedemontane.

La massa attuale della catena, dovuta alla vigorosa orogenesi verificatasi all’inizio del Pliocene, è stata violentemente intagliata nel corso dell’ultimo periodo del Terziario.

Nel Quaternario, un’estesa attività vulcanica lungo tutte le Ande formò le vette più belle, mentre le glaciazioni modellarono forme inusuali nella parte posta più a sud.

La grande diversità di paesaggi è dovuta soprattutto alla morfogenesi e alle condizioni climatiche attuali.

La Puna è un immenso bacino argentino, situato a oltre 4000 metri di altitudine, suddiviso in estesi compartimenti dove il sale forma delle distese chiamate salares.

Il deserto estremamente arido che ricopre il Cile settentrionale si trasforma salendo di altitudine in un deserto freddo collocato sull’altopiano.

I versanti orientali sono caratterizzati da una fitta foresta tra i 600 e i 900 metri di altitudine.

In corrispondenza del ventisettesimo parallelo la catena si assottiglia e comprende cime molto alte, tra cui il Tupungato e l’Aconcagua, entrambe vicine ai 7000 metri di altitudine.

Il clima è molto asciutto sui versanti, mentre le vette sono ricoperte spesso di neve e di ghiacci, fattore che consente una copiosa irrigazione del Cile Centrale e della zona pedemontana di Mendoza.

Oltrepassato il 42° parallelo, il clima oceanico temperato e la morfologia glaciale conferiscono alle Ande della Patagonia un aspetto molto diverso, caratterizzato dal massiccio, che in quel punto non supera i 4000 metri, ricoperto da ghiacciai.

Sul versante occidentale, dove le precipitazioni sono abbondanti, la foresta perenne di arricchisce di nuove specie, comprendenti conifere al nord, cipressi e faggi.

Sul versante orientale, a partire dai mille metri, si susseguono invece foresta e pascolo erboso.

La glaciazione quaternaria ha provocato la modellazione delle montagne e creato lunghi fiordi nella costa pacifica, inoltre si sono formate delle barre moreniche in grado di trattenere laghi di enorme ampiezza, tra cui il Lago di Buoenos Aires e il Lago Argentino.

Turismo

Il Parco nazionale Nahuel Huapi, intorno a San Carlos de Bariloche, richiama molti turisti, pescatori e sciatori, grazie al paesaggio di straordinaria bellezza.

Fatta eccezione per qualche stazione turistica e qualche miniera, le zone abitate sono scarse.

Le Ande Meridionali sono le più inospitali, in quanto eccessivamente massicce e ancor meno frequentate.