Cosa vedere a Crognaleto, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse presenti in questo piccolo borgo montano, situato a 1105 metri di altitudine nella regione Abruzzo, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Informazioni turistiche
Il suo nome deriva da “crognale”, un termine in dialetto che significa corniolo.
Abitato fin dall’antichità, si parla addirittura di epoca pre-romana e romana, ipotesi confermata dai resti di mura megalitiche risalenti al III secolo a. C..
Tutta la zona posta lungo la valle del fiume Vomano era interessata dal passaggio di un’importante via di comunicazione, probabilmente la Via Cecilia.
Le prime notizie su Crognaleto risalgono alla fine del XIII secolo, quando la vicina Amatrice reclamava la proprietà di alcuni luoghi che oggi rientrano nell’area comunale.
L’attuale comune di Crognaleto venne istituito nel 1813, all’epoca della dominazione napoleonica.
Crognaleto, che in precedenza era annesso a Roseto e Cortino, ottenne in seguito la sua indipendenza, accorpando a sé numerosi centri abitati che, in epoche precedenti, avevano una propria autonomia.
Cosa vedere a Crognaleto
Il centro storico è formato da case in pietra ottocentesche e da alcuni edifici di epoche precedenti, tra cui la chiesa di Santa Caterina, risalente al XVI secolo.
Da visitare è la piccola chiesa della Madonna della Tibia, arroccata su una roccia, risalente al 1617 e dotata di un piccolo campanile posto al suo fianco.
Secondo la leggenda, la costruzione di questo piccolo santuario sarebbe dovuta all’ex-voto di un commerciante benestante di Amatrice, che era caduto rovinosamente in un burrone situato proprio in quel punto.
L’uomo, temendo di morire, invocò la Vergine Maria con grande Fede e, in questo modo, riuscì a chiudere questa terribile disavventura riportando miracolosamente solo la frattura della tibia.
L’architettura della chiesa è caratterizzata da una copertura a capanna e da una facciata a coronamento orizzontale, da cui si eleva un campanile a vela, sulla cui sommità sono poste due campane non uguali tra loro.
Sulla maggiore è scritta un’invocazione a Dio che dice “Liberaci o Signore dal fulmine e dalla tempesta”.
Sopra l’architrave si trova una finestra rotonda incorniciata in pietra, dove è scritto, in una formella di travertino, l’anno di costruzione della chiesa, oltre alla scritta latina che dice: “Inginocchiati e venera la Madonna, o viaggiatore, affinché guidi i tuoi passi fuori dai pericoli”.
A sinistra è situato un piccolo edificio adibito alla funzione di ristoro dei pellegrini.
L’interno dell’edificio di culto si presenta con un’unica navata e, nella zona presbiteriale, è situato un altare barocco realizzato in legno dorato con al centro la statua lignea della Madonna della Tibia, a cui vengono attribuite guarigioni miracolose e poteri di protezione contro le calamità.
Dal 1619 viene riconosciuta un’indulgenza di cento giorni all’anno al pellegrino che effettuerà una visita alla chiesa il 9 agosto.
La devozione per la Madonna della Tibia è tra quelle che rientrano nel culto popolare mariano detto delle “Sette Madonne Sorelle”, diffuso soprattutto nelle zone rurali.