San Leucio: cosa vedere nel borgo vicino a Caserta

Cosa vedere a San Leucio, itinerario comprendente le principali attrazioni e monumenti da visitare nel borgo, tra cui Piazza della Seta, Palazzo Belvedere, Arco Borbonico e Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Informazioni turistiche

Frazione del comune di Caserta, San Leucio è situata sulle pendici di un colle, a meno di quattro chilometri dal centro.

Originariamente San Leucio era una tenuta di caccia borbonica, caratterizzata da vegetazione rigogliosa.

Alla fine del 1700, Ferdinando IV di Borbone fece costruire delle mura per delimitare la zona, oltre ad alcune case per dare un tetto ai lavoranti che coltivavano queste terre.

Inoltre decise di restaurare il Belvedere per ricavarne una residenza propria.

Per la realizzazione di tutte queste opere si rivolse all’architetto Collecini, stimato professionista di formazione Vanviteliana.

A seguito di tutte le opere realizzate, nacque la cittadina di San Leucio, avente una conformazione urbanistica che prendeva spunto dai nuovi principi di uguaglianza che si stavano propagando velocemente nella società di quel tempo.

La città, sviluppata intorno alla piazza della seta in maniera molto razionale, divenne sede di una fabbrica della seta molto fiorente, grazie alla qualità del prodotto che fece acquisire a San Leucio una grande notorietà in tutta Europa.

Cosa vedere a San Leucio

Il Belvedere di San Leucio, palazzo e complesso monumentale voluto dal Carlo di Borbone re di Napoli e Sicilia, è considerato dall’Unesco, insieme alla Reggia di Caserta ed all’Acquedotto del Vanvitelli, Patrimonio dell’umanità.

Nel casino da caccia si possono ammirare gli affreschi di Fedele Fischetti, ispirati al mito di Bacco ed Arianna, oltre alla grande vasca in marmo di Mondragone, posta al centro di una sala decorata con soggetti dell’antichità classica.

La fontana con tritoni e delfini fu realizzata dall’artista Solari nel 1794.

L’Arco Borbonico costituisce la porta d’accesso al Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, risalente al 1600 quando era l’ingresso alla proprietà feudale dei Principi Acquaviva, che erano i signori di Caserta del tempo.

Sulla sommità dell’arco, alto tredici metri, si trova lo stemma borbonico con due leoni in pietra ai lati realizzati dallo scultore Angelo Brunelli.

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, voluta dal re Ferdinando IV, fu costruita da Francesco Collecini, allievo del Vanvitelli.

I materiali usati sono il tufo giallo del Monte Fiorillo per gli esterni, il marmo di Mondragone e il legno di cipresso per gli interni, oltre a argento, bronzo e porcellane per gli arredi interni.

Nella chiesa si trovano opere di Cosimo de Focatiis, Raffaele Mattioli e Pietro Saja.