Faenza: cosa vedere nella città delle maioliche

Cosa vedere a Faenza in un giorno, itinerario di un giorno comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui Museo della Ceramica, Duomo e Palazzo Milzetti.

Informazioni turistiche

Famosa a livello internazionale per le sue maioliche, Faenza venne fondata dai Romani col nome di Faventia intorno al secondo secolo a.C., nella zona compresa tra la via Emilia e il fiume Lamone.

Nel 740 passò sotto il dominio longobardo, divenendo nel dodicesimo secolo un libero comune.

Fece parte della prima e seconda lega lombarda, inoltre fu sottomessa alla signoria degli Accarisi e venne distrutta da Federico II.

Nel 1313 venne acquisita come possesso dai Manfredi, successivamente, ma per un periodo di tempo limitato, dai Valentino e da Venezia nel 1504, prima di passare alla Chiesa fino al 1797, anno in cui ebbe inizio la dominazione francese.

Il Museo internazionale delle Ceramiche è considerato l’unica struttura di questo tipo a livello mondiale.

Infatti vi sono raccolte numerose tipologie di ceramiche, provenienti oltre che dall’Italia anche dall’estero, che interessano un arco di tempo molto ampio, esteso tra la preistoria e l’età moderna.

Nelle varie sale sono conservati oggetti fatti a mano rinascimentali, turchi e cinesi, oltre a maioliche prodotte in zona tra il dodicesimo e il ventesimo secolo.

Sono presenti ulteriori ceramiche provenienti da ogni parte d’Italia, risalenti al periodo anteriore alla fine del diciannovesimo secolo, e manufatti di provenienza asiatica, africana e americana.

Nello stesso museo sono inoltre raccolte alcune opere di Picasso, Matisse, Rouault, Léger e Chagall.

Cosa vedere a Faenza

Nel Palazzo Mazzolan, risalente alla fine del diciassettesimo secolo, è ospitato il Museo del Risorgimento e il Museo archeologico, contenente quest’ultimo reperti romani.

Piazza del Popolo e Piazza della Libertà rappresentano il cuore cittadino, dove si trovano gli edifici più importanti.

In Piazza del Popolo, circondata da portici e logge, si affaccia il Palazzo del Podestà, edificato nel dodicesimo secolo, con accanto la Torre dell’Orologio.

Sull’altro lato della piazza si eleva il Palazzo del Municipio, nel cui cortile, trasformato in piazza della Molinella, si trova il Teatro Masini, realizzato alla fine del 1700 dal Pistocchi.

La Cattedrale, risalente al 1474, venne progettata dal fiorentino Giuliano da Maiano su incarico di Federico Manfredi, in seguito fu rielaborata da Laspo di Pagno Portigiani, il quale però non completò la facciata.

Nell’interno a tre navate della Chiesa, con colonne e pilastri, sono conservate numerose opere d’arte, tra cui un’arca del quindicesimo secolo nell’ottava cappella della navata sinistra, la magnifica arca di San Savino, collocata nell’omonima cappella posta a sinistra rispetto alla zona presbiteriale, opera di Benedetto da Maiano realizzata nel 1474, un raffinato coro ligneo del 1513, l’arca di San Terenzo, posta nella quinta cappella a destra, e una Madonna con Bambino e Santi eseguita da Innocenzo da Imola e posizionata nella quarta cappella della navata destra.

Nella Pinacoteca sono raccolte opere faentine e romagnole, del periodo compreso tra il quattordicesimo e i diciannovesimo secolo.

Tra le maggiori rientrano le due Madonne col Bambino e Santi, rispettivamente del Lombardi e del Palmezzano, una scultura lignea raffigurante San Girolamo, opera di Donatello, e il busto in marmo di San Giovannino, realizzato probabilmente dal Rossellino.

Merita di essere visitata inoltre anche la sezione dedicata all’arte moderna, comprendente interessanti opere ottocentesche e del novecento, di autori come Signorini, Spadini, Fattori e altri.

Nel Palazzo Milzetti, costruito nel 1749 dal Pistocchi, è ospitato il Museo del neoclassicismo romagnolo.

La Chiesa di Santa Maria Vecchia, eretta intorno alla metà del 1600 sopra i resti di una costruzione medievale, di cui ha conservato il notevole campanile a base ottagonale.

Degna di nota è la Chiesa della Commenda, risalente al 1200, avente portico trecentesco e campanile originario, dove sono conservati interessanti affreschi cinquecenteschi.