Cosa vedere a Forlì in un giorno, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi d’interesse, tra cui Piazza Aurelio Saffi, Cattedrale di Santa Croce, Abbazia San Mercuriale e Palazzo del Podestà.
Informazioni turistiche
Situata nella regione storica della Romagna, Forlì fu fondata lungo la Via Emilia nel 188 a.C..
E’ una località della Pianura Padana, posta a cinque chilometri di distanza dall’inizio dell’Appennino Tosco-Emiliano e a circa ventisei chilometri dalla Riviera Adriatica.
I primi insediamenti umani nel territorio risalgono al paleolitico, come testimoniato dai reperti rinvenuti presso Monte Poggiolo.
Durante il Rinascimento la storia della città si intrecciò con la storia nazionale italiana, infatti Caterina Sforza, vedova di Girolamo Riario, che era a sua volta nipote di Papa Sisto IV, sposò nel 1497 Giovanni dei Medici, detto il Popolano.
Da questa unione nacque Ludovico, detto Giovanni dalle Bande Nere, che fu il famoso capitano di ventura padre di Cosimo I dei Medici, che fu il primo Granduca di Toscana.
Caterina Sforza, dopo una resistenza eroica a Forlì, presso la rocca di Ravaldino, venne sconfitta da Cesare Borgia, che voleva espandere i possedimenti pontifici nella Romagna.
Dopo un debole tentativo di ritorno degli Ordelaffi, Papa Giulio II, visitando Forlì nel 1506, riuscì a ottenere la pace tra guelfi e ghibellini.
Sotto il dominio papale, Forlì rappresentò il centro della Romagna pontificia e attraversò un periodo di tranquilla vita civile, soprattutto dopo che venne istituita la magistratura dei Novanta Pacifici nel 1540, su volere di Giovanni Guidiccioni.
Nel 1630, la città riuscì a salvarsi dalla peste che aveva contagiato gravemente il resto d’Italia e la Romagna, per questo gli abitanti dedicarono alla Madonna la colonna innalzata nel Campo dell’Abate, avendo attribuito l’evento dello scampato pericolo all’intervento miracoloso della Vergine.
Cosa vedere a Forlì
Tra i principali luoghi e monumenti da visitare rientra l’Abbazia di San Mercuriale del dodicesimo secolo, affacciata sulla piazza Aurelio Saffi e considerata simbolo cittadino per la posizione centrale e l’alto campanile in stile romanico.
L’edificio di culto, che è dotato di un bel portale avente sottili colonne di marmo chiaro scolpite in maniera fine, ha un interno a tre navate dove sono conservati alcuni dipinti di Marco Palmezzano.
Da non perdere la Cattedrale di Santa Croce, risalente al 1425 e ricostruita nel diciannovesimo secolo.
Degni di nota sono due palazzi quattrocenteschi, Palazzo del Podestà e Palazzo Albertini.
Il Palazzo del Podestà, che venne costruito nel 1460 circa sopra i resti di un edificio precedente, ha una facciata è realizzata in cotto locale e un portico con archi a sesto acuto ornati da capitelli a foglia angolare, comprendenti l’antica croce del popolo e lo stemma degli Ordelaffi.
Oltre a questo i due piani dell’edificio presentano ordini di finestre monofore e bifore.
Sulla facciata è presente un balconcino al piano nobile, realizzato nel 1920 circa per nascondere le tracce sulla parete lasciate dalla gabbia che veniva appesa fuori dal palazzo per esporre i condannati ancora vivi o i loro cadaveri.
Il Palazzo Albertini fu di proprietà di una dinastia di farmacisti, nel periodo compreso tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo.
L’edificio, che si estende sopra un portico con arco a tutto sesto e profilato da una ghiera in cotto, presenta una bella facciata realizzata con mattoni a vista e ripartita in senso verticale tramite lesene in stile corinzio.
Le finestre a bifora sono decorate con sasso d’Istria, mentre il piano nobiliare è alleggerito esteticamente dalla loggia ben proporzionata e valorizzato da una transenna in cotto.