Cosa vedere a Anagni, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse della città dei Papi, tra cui Cattedrale di Santa Maria, Palazzo Bonifacio VIII, Chiesa di Sant’Andrea, Palazzo comunale e Casa Barnekow.
Informazioni turistiche
Situata nel Lazio in provincia di Frosinone, Anagni è collocata su uno sperone di tufo posto in posizione dominante sulla valle del fiume Sacco.
Diventata dominio dei Romani nel 306 a.C., in seguito venne sottomessa prima a Ravenna e poi allo Stato Pontificio, fino a diventare libero comune nel dodicesimo secolo.
Anagni è definita città dei Papi, in quanto alcuni Papi, Gregorio IX, Alessandro IV e Bonifacio VIII, vi sono nati.
La Cattedrale di Santa Maria, eretta tra il 1072 e il 1104, costituisce uno dei migliori esempi dello stile romanico laziale, con aggiunta successiva di motivi gotici.
Davanti alla facciata, staccato dalla Chiesa, si trova il campanile.
L’interno del Duomo è a tre navate, terminanti con absidi in stile lombardo e aventi una pavimentazione del tredicesimo secolo.
Molto interessanti sono il Museo, dove sono presenti numerosi reperti archeologici, e il tesoro della Cattedrale.
Il Palazzo di Bonifacio VIII, realizzato su commissione di Gregorio IX, passò in seguito ai Caetani.
La facciata è caratterizzata da una grande loggia con archi e bifore, mentre all’interno si trovano alcune sale affrescate, tra cui quella soprannominata “dello schiaffo”, celebre per essere stata il luogo dove si consumò lo storico “oltraggio di Anagni”.
Cosa vedere a Anagni
Il Palazzo del Comune, risalente al dodicesimo secolo, è sorretto da otto imponenti arcate e due di dimensioni inferiori, molto interessante per la sua eleganza e particolarità è la quattrocentesca Loggia del Banditore.
La romanica Chiesa di Sant’Andrea, interessata da ristrutturazioni eseguite in epoca tardo-barocca, mostra un campanile a bifore, mentre al suo interno si trova il trittico gotico del Santissimo Salvatore.
La Casa Barnekow è una tipica abitazione romanica, avente una scala coperta da due arcate, mentre l’esterno è decorato da pitture ottocentesche.
Tra le escursioni da fare nei dintorni rientra quella a Segni, località distante una quindicina di chilometri, situata alle pendici, ricoperte da boschi, dei monti Lepini, che dominano sulla valle del Sacco.
Segni corrisponde all’antica città Volsca di Signia, passata successivamente ai Romani.
Dopo che fu annessa ai possedimenti dello Stato Pontificio, la cittadina divenne feudo prima dei conti di Segni, poi degli Sforza-Cesarini.
Nella parte più alta del centro abitato si possono vedere le imponenti mura poligonali, risalenti al periodo compreso tra il sesto e il quinto secolo a.C., sviluppate per circa due chilometri, che si aprono presso la Porta Saracena, contraddistinta da pietre enormi squadrate, posizionate in modo da creare un arco a sesto acuto, troncato alla sua sommità.
Nell’acropoli si trovano i resti di un Tempio del terzo secolo a.C., eretto su un precedente tempio, di cui sono rimaste alcune tracce ancora visibili.
Nel luogo dove sorgeva la cella maggiore del tempio è collocata la Chiesa di San Pietro, risalente al tredicesimo secolo ma rimaneggiata nel diciottesimo, che conserva il campanile originario.
Nella Cattedrale sono conservate opere d’arte interessanti, tra cui un dipinto di Pietro da Cortona e uno del Borgognone.