Cosa vedere a Calcata, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui Castello baronale, sala da tè, Parco del Treja, area archeologica e Cascate di Monte Gelato.
Informazioni turistiche
Situata in provincia di Viterbo, a una quarantina di chilometri da Roma, Calcata è collocata su una roccia di tufo posta nella valle del fiume Treja, in una posizione appartata che ha favorito la conservazione nel tempo di tradizioni culturali e artistiche.
Il borgo medievale fu interessato negli anni trenta da sgretolamenti della roccia tufacea sopra la quale era costruito, fattore che lo fece dichiarare temporaneamente inagibile.
In seguito vari artisti, originari di ogni parte d’Italia, vennero ad aprire le loro botteghe in questo posto, in cerca di un luogo tranquillo che favorisse la loro ispirazione creativa e che fosse lontano dalla confusione tipica delle grandi città.
Circa le origini di Calcata, alcuni scavi archeologici hanno riportato alla luce alcune tracce di insediamenti preistorici, inoltre la zona fu interessata anche da insediamenti di civiltà falisca, una cultura diffusa nell’intera Tuscia Tiberina, simile a quella etrusca ma ancora più antica.
Le tracce di un grande centro abitato falisco sono visionabili nei vari reperti ritrovati nei dintorni di Calcata, tra cui i resti della città di Narce, ai cui piedi si trova un esempio di tempio falisco, la Necropoli di Pizzo Piede, per raggiungere la quale si deve percorrere un sentiero sul quale è possibile vedere un gigantesco monolite, su cui sono presenti degli scalini intagliati, probabilmente facenti parte di una torre di avvistamento.
Questi popoli ritenevano il territorio di Calcata un luogo sacro, fulcro di energie particolari e dove venivano posti in essere riti magici e propiziatori avvolti nel mistero, in quanto forse legati a filo sottile con remoti culti astrali.
Il nome di Calcata, fa la sua comparsa per la prima volta in un testo risalente al 781, successivamente, nel 1200, il borgo divenne feudo degli Anguillara, nobile famiglia che fece costruire il castello e la cinta muraria.
Paese visitabile esclusivamente a piedi, Calcata è nel complesso un suggestivo borgo antico, anche se non sono presenti monumenti di particolare rilievo.
Le abitazioni rivestite di blocchi di tufo a vista e le stradine contorte, che fanno raggiungere eccezionali punti panoramici sulle gole del Treja, rendono la visita di Calcata un’esperienza unica.
Cosa vedere a Calcata
Circondato da mura fortificate, e difeso contemporaneamente dalle caratteristiche morfologiche del suo stesso ambiente naturale, Calcata è un borgo a cui si accede solo tramite un’unica porta doppia di ingresso medievale, passando attraverso la quale si entra nella rinascimentale Piazza Vittorio Emanuele II, dove si trovano tre inusuali troni di tufo, realizzati da Costantino Morosin, uno dei maggiori artisti locali.
Da questa piazza partono varie stradine, lungo le quali si incontrano archi, scalinate, botteghe di artigiani, sale da the e piccoli ristoranti dove vengono serviti ottimi piatti tipici locali.
Al di sotto del livello stradale, parecchie case comprendono delle grotte, suddivise frequentemente su piani diversi, che in passato erano probabilmente tombe o luoghi di culto, mentre oggi sono locali adibiti a cantine.
Alcune case di tufo risalenti al 1200 hanno l’aspetto di modeste abitazioni, caratterizzate da antichi portali, mentre le strade sono lastricate con grossi ciottoli di fiume posizionati nel 1700.
Il Castello Baronale, al cui fianco si trova la torre ghibellina, venne fatto costruire dalla famiglia degli Anguillara nel tredicesimo secolo.
Sulla lapide del castello si trova inciso il nome dei marchesi Sinibaldi, proprietari del borgo durante i secoli dodicesimo e tredicesimo, successivamente fu acquisito dai conti Anguillara fino alla prima metà del settecento, per rientrare nel possesso dei Sinibaldi nel periodo successivo, in occasione del rifacimento dell’intero edificio.
Attualmente il palazzo appartiene al Parco Valle del Treja, del quale ospita gli uffici e un centro visite dedicato, inoltre è un luogo abitualmente usato per matrimoni civili, mostre, convegni e esposizioni di vario tipo.
La chiesa del Santissimo Nome di Gesù, risalente al quattordicesimo secolo e rimaneggiata nel 1793 su incarico della famiglia dei Sinibaldi, si presenta con un interno a navata unica, coperta da un soffitto a capriate in legno, dove sono conservati un fonte battesimale, un’acquasantiera del sedicesimo secolo e un tabernacolo a muro.
Dietro l’altare si possono ammirare una serie di pitture aventi per soggetto scene tratte dalla vita di Gesù.
Tra i luoghi che merita visitare a Calcata rientra anche il Granarone, un antico granaio risalente al 1632, attualmente sede dell’associazione culturale il Granarone.
Da non perdere una visita alla Sala dei 201 Tè, luogo dove è possibile consumare oltre duecento diversi tipi di thé provenienti da varie parti mondo, con possibilità di assaggiare i migliori prodotti della rinomata pasticceria locale.
In località Colle, nei dintorni di Calcata, si trova il Museo Opera Bosco, aperto al pubblico dal 1996 e nato da un’idea degli artisti Anne Demijttenaere e Costantino Morosin.
Si tratta di un itinerario naturalistico che, tramite sentieri, attraversa due ettari di bosco, dando la possibilità di visionare, immerse nella vegetazione, una quarantina di opere, realizzate esclusivamente con materiali naturali.
Nel Parco del Treja meritano di essere viste le Cascate di Monte Gelato, insieme alle sovrastanti rovine di un antico mulino ad acqua.
Si tratta di un percorso, caratterizzato da vari mulini e cascate, che consente di arrivare all’importante area archeologica presente nel parco, dove si trovano molte necropoli e antichi reperti risalenti all’età del bronzo.