Cosa vedere alle isole Tremiti in un giorno, dove si trovano, storia e itinerario comprendente i principali luoghi di interesse, tra cui la Grotta del bue marino a San Domino e la Chiesa Santa Maria a mare a San Nicola.
Informazioni turistiche
Le isole Tremiti sono un arcipelago del Mar Adriatico, al largo della costa settentrionale del Gargano in Puglia.
L’arcipelago è formato dalle isole, San Domino, San Nicola, Capraia, Pianosa, e da alcuni scogli, il maggiore dei quali è il Cretaccio con a fianco lo scoglio chiamato la Vecchia.
Dal punto di vista amministrativo l’arcipelago costituisce il comune delle Isole Tremiti, in provincia di Foggia.
Le isole sono una Riserva Naturale Marina e fanno parte del Parco Nazionale del Gargano.
Le Tremiti in antichità venivano chiamate isole Diomedee, poiché secondo la leggenda, Diomede, un personaggio della mitologia greca, fu dirottato da una forte tempesta e sbarcò su queste isole chiamandole Insulae Diomedeae.
Diomede morì in queste isole e si dice che le sue spoglie mortali si trovino in una tomba all’interno di una necropoli greco romana presente sull’isola di San Nicola.
Alle Tremiti ci sono testimonianze di insediamenti umani risalenti al Neolitico, successivamente le isole conobbero la civiltà greca e quella romana, anche se per i romani le isole furono soprattutto luogo di confino per alcuni personaggi dell’epoca.
Nel nono secolo i monaci Benedettini di Montecassino iniziarono la costruzione, sull’isola di San Nicola, dell’Abbazia di Santa Maria a Mare, a cui sono legate alcune vicende storiche di questi luoghi.
Nell’undicesimo secolo il complesso raggiunse il periodo di massimo splendore, con numerosi possedimenti anche sulla terraferma e ricchezze tali da rendersi indipendente dall’Abbazia di Montecassino.
I monaci con una serie di alleanze, alcune di esse discutibili, riuscivano a proteggersi dagli attacchi dei pirati turchi e dalmati, fino a quando l’ordine dei Benedettini fu sostituito, a causa di varie tensioni, prima con il Monastero Cassinese e la Santa Sede, poi con i monaci Cistercensi, i quali ampliarono e fortificarono il complesso abbaziale con l’aiuto del re Carlo D’Angiò, ma un attacco catastrofico da parte di pirati dalmati mise fine alla loro presenza sulle isole.
Dopo un lungo periodo di abbandono, in epoca rinascimentale arrivarono i Canonici Regolari Lateranensi che restaurarono e riportarono agli antichi splendori la fortezza Abbazia.
Nel diciottesimo secolo Ferdinando IV di Borbone soppresse l’Abbazia, che nel frattempo aveva perso importanza, e l’isola divenne colonia penale.
I Borboni, con lo scopo di ripopolare le isole, vi fecero insediare alcuni napoletani provenienti dai bassifondi della città, per questo oggi il dialetto parlato sulle isole è quello da loro tramandato, anziché il dialetto della vicina città di Foggia.
Nel periodo fascista le Tremiti furono luogo di confino per oppositori politici.
Cosa vedere alle isole Tremiti
Isola San Domino è la maggiore delle isole Tremiti dal punto di vista paesaggistico, ricoperta da una pineta che declina fin sulla costa rocciosa, costellata di belle insenature, grotte emerse e sommerse, con il Colle dell’Eremita che, con i suoi 116 metri di altitudine, rappresenta il punto più alto.
A San Domino i luoghi più interessanti da vedere sono la grotta del Bue Marino, la grotta delle Viole, la grotta delle Rondinelle, la grotta delle Murene, e le Cale Matano, delle Arene, del Pigno, degli Inglesi, Tonda, l’architiello di San Domino, lo scoglio dell’Elefante, gli scogli i Pagliai.
L’isola di San Domino è quella che offre la maggiore offerta turistica fra le isole dell’arcipelago.
Isola San Nicola si distingue fra le isole dell’arcipelago per la ricchezza storica e per i suoi interessanti monumenti.
Da visitare l’affascinante Chiesa di Santa Maria a mare, il Torrione Angioino, la Loggia della Cisterna della Meridiana e il complesso fortificato.
Dal punto di vista paesaggistico presenta una costa rocciosa e frastagliata con pareti a picco sul mare.
Fra i luoghi da vedere, la grotta della Madonna, la grotta del Ferraio, la grotta Capo di Morte, Punta del Camposanto e gli Scogli Segati.
Isola di Capraia, seconda isola per grandezza delle Tremiti, è disabitata e prevalentemente rocciosa, ricoperta da una vegetazione molto rada, con un territorio digradante da nord verso sud.
Fra i luoghi da vedere, Cala Sorrentina, Cala dei Turchi, Cala della Stracciona, Cala Pietra del Fucile, Cala dei Turchi, Cala del Caffè, Cala Grande, Cala dei Pesci, la grotta delle Vedove, la grotta del Catone, il Grottone, l’Architiello, lo scoglio della Cernia, lo scoglio del Corvo, gli scogli le Zizze e Punta Secca.
Isola di Pianosa è la più piccola dell’arcipelago, escluso l’isolotto-scoglio del Cretaccio, un grosso scoglio disabitato e sperduto nel Mar Adriatico, una realtà a se stante per l’isolamento in cui si trova, nel cuore della riserva marina integrale.
L’isola, costituita da una pietraia formata dall’essiccazione e desquamazione dei blocchi di roccia calcarea, viene spesso quasi totalmente sommersa dalle onde del mare.
La sua struttura, caratterizzata da costa rocciosa a nord, con pareti a picco abbastanza continue, degrada fino ad abbassarsi completamente procedendo verso sud.
La flora e la fauna, scarse in superficie, sono assai sviluppate nei fondali marini circostanti.