Ohrid: cosa vedere tra chiese e monasteri

Cosa vedere a Ohrid, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse presenti in questa antica città della Macedonia, situata sulle sponde dell’omonimo lago, tra cui Monastero di San Pantaleone e Cattedrale di Santa Sofia.

Informazioni turistiche

Situata sulle sponde dell’omonimo lago, Ohrid conserva molte testimonianze del passato, inoltre sorge in un ambiente naturale di straordinaria bellezza.

La città è celebre per la presenza di antiche chiese e monasteri, luoghi dove San Clemente e San Naum, che erano allievi di Cirillo e Metodio, scrissero i loro insegnamenti e inventarono l’alfabeto cirillico, ancora oggi usato in numerosi stati slavi.

Molto interessante da visitare è il Monastero di San Pantaleone, dove secondo gli archeologi si formarono i primi studenti all’alfabeto glagolitico, il più antico alfabeto slavo di cui si abbia conoscenza, usato per la traduzione della Bibbia e di altri testi sacri in antico slavo ecclesiastico.

Questo monastero sorge sulla collina Plaosnik, in posizione dominante rispetto al Lago di Ohrid.

Secondo molti archeologi fu Clemente stesso a progettare e a costruire il monastero, sul luogo dove sorgeva una basilica romana, di cui alcuni resti sono ancora visibili all’esterno, dove sono sono presenti anche porzioni di numerosi mosaici e il fonte battesimale usato per battezzare i discepoli.

Cosa vedere a Ohrid

Il centro storico di Ohrid può essere suddiviso in due parti, una larga strada lastricata piena di bar e negozi di souvenir e una parte più antica caratterizzata da antiche chiese e monasteri.

Meritano di essere ricordati l’Antico Teatro, la Chiesa di Santa Madre di Dio e la moschea di Ali Pasha.

Tra gli edifici religiosi più importanti da visitare rientra la Cattedrale di Santa Sofia, eretta nel 1035 per volere dell’arcivescovo Lav, nel luogo dove sorgeva una basilica di epoca tardo romana.

La facciata, comprendente due campanili, risale al 1317, mentre il portale laterale venne aggiunto nel periodo ottomano, quando la Chiesa divenne una moschea.

Nell’interno sono presenti molti affreschi dell’undicesimo secolo, in ottimo stato di conservazione, tra cui risalta l’affresco raffigurante gli angeli che si inginocchiano davanti alla Madonna.

Notevoli gli altari posti sul lato destro, decorati con i ritratti dei patriarchi di Costantinopoli, di Antiochia e di Gerusalemme, oltre a quelli di vari Pontefici.

A sinistra si trova l’affresco che ricorda il martirio dei 40 soldati romani condannati a morire assiderati, in quanto si rifiutarono di rinnegare la loro fede cristiana.

Davanti alla chiesa si trova una piccola piazza realizzata sul luogo dove si trovava l’antico foro romano.