Fraser: cosa vedere nell’isola australiana

Cosa vedere a Fraser, isola selvaggia dell’Australia che costituisce un luogo ideale dove trascorrere vacanze alternative immersi in un ambiente naturale incontaminato.

Informazioni turistiche

L’isola si trova al largo della costa orientale del Queensland in Australia, è collegata alla terraferma tramite traghetti da River Head, 10 km a sud Hervey Bay, nel Queensland, a Wanggoolba Creek, sulla costa occidentale dell’isola, il tempo che occorre per la traversata è di circa 30 minuti oppure, venendo da Rainbow Beach, con partenza da Inskip Point, Queensland, e arrivo a Point Hook sull’isola Fraser con 15 minuti di navigazione.

Fraser è collegata anche da aerei che decollano dall’aeroporto di Hervey Bay e atterrano sulla spiaggia orientale dell’isola.

Per spostarsi sulle strade di sabbia, della spiaggia e dell’entroterra dell’isola, gli unici mezzi idonei sono i fuoristrada.

Fraser è un’isola di sabbia, lunga circa di 120 chilometri e larga circa 25 di chilometri, che gli aborigeni locali chiamarono K’Gari, che significa paradiso.

Cosa vedere a Fraser

Da migliaia di anni, la sabbia si accumula di fronte a questo tratto di costa australiana, per formare la splendida Fraser, un’isola dai molteplici paesaggi, caratterizzati non solo da sabbia e da gigantesche dune, ma anche da molti laghi di acqua dolce e da una vegetazione bellissima, ricca di felci, palme australiane, boschi di eucalipti e incantevoli fiori selvatici.

Su questa isola, grazie all’opera mirabile della natura, la foresta pluviale cresce sulla sabbia e numerosi sono gli uccelli e gli animali selvatici che la popolano, fra questi la razza di dingo più pura di tutta l’Australia. Le acque che la circondano sono abitate da delfini, squali e balene megattere di passaggio lungo le rotte migratorie.

L’isola Fraser prende il nome dai coniugi Fraser, James, capitano del vascello Stirling Castle, ed Eliza sua moglie.

Nel 1836, il vascello con a bordo il capitano di origini scozzesi, sua moglie e 17 persone fra equipaggio e passeggeri, salpò da Sydney verso Singapore, ma durante il passaggio della barriera, il corallo provocò una falla nell’imbarcazione facendola lentamente affondare.

I componenti del vascello si salvarono salendo sulle scialuppe, e dopo un mese di travagliata permanenza in mare, i sopravvissuti approdarono sull’isola, nota fino ad allora come Great Sandy Island, grande isola sabbiosa.

A questo punto i racconti non sono molto chiari, ma la maggior parte dei naufraghi, compreso il capitano, morì sul posto, mentre Eliza sopravvisse grazie all’aiuto della popolazione aborigena.