Quali sono le proprietà dell’arnica, a cosa serve, effetti collaterali indesiderati dell’erba medicinale, come fare la tintura per curare le contusioni provocate da cadute.
Proprietà dell’arnica
Questa pianta erbacea si presenta con un robusto rizoma e uno scapo fiorale eretto, con altezza variabile tra venti e cinquanta centimetri, avente due coppie di foglie.
Le foglie non hanno il peduncolo, inoltre sono un po’ coriacee e formano una rosetta basale.
I capolini sono solitari ma a volte lo scapo si ramifica e può portare anche tre capolini invece di uno solo.
Questi sono grandi, con i fiori periferici lingulati gialli e i centrali pure gialli ma tubolosi.
L’arnica va considerata come pianta pericolosa, infatti i suoi preparati a forti dosi possono provocare gravi disturbi allo stomaco e all’intestino, con fenomeni di nausea, vomito, diarrea sanguigna e paralisi dei centri nervosi.
Esternamente la tintura d’Arnica, ottenuta facendo macerare i fiori e le radici nell’alcol, considerando dieci grammi di droga ogni cento di alcool, giova nelle contusioni, negli stravasi sanguigni, nelle distorsioni e in tutti gli incidenti causati da cadute.
Per questa sua caratteristica vulneraria, nei paesi di montagna è conosciuta anche con il nome di erba delle cadute.
La tintura va allungata con acqua al 50% e si usa predisponendo impacchi sulla parte offesa, da effettuare il prima possibile, ripetendo l’operazione più volte.
Nel caso che si voglia medicare una ferita da cui è uscito sangue, occorre diluire l’acqua al 20%.