Cosa vedere a Sarajevo in un giorno, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui Grande Moschea, Cattedrale Sacro Cuore, Scacchiera, cimitero ebraico e tunnel della guerra.
Informazioni turistiche
Capitale della Bosnia-Erzegovina, Sarajevo si estende tra i 530 e i 560 m s.l.m., lungo il corso del fiume Miljacka, piccolo affluente del fiume Bosna.
La città è sovrastata dal Monte Trebević, 1627 metri di altitudine, la cui cima è raggiungibile tramite la storica funivia di Sarajevo, inaugurata nel 1959, distrutta durante la guerra del 1992-95 e riaperta nel 2018.
L’antico centro ottomano, ricco di Moschee e viuzze lastricate, gli edifici del periodo austro-ungarico, le Cattedrali Ortodossa e Cattolica, oltre alle Sinagoghe, testimoniano la storia di questa interessante città, da sempre un crogiolo di lingue, culture e religioni, tanto da essere considerata la Gerusalemme dei Balcani.
Sarajevo ebbe un vero e proprio sviluppo urbano nel quindicesimo secolo, con la dominazione ottomana, quando in un’area vicina a un primo insediamento cristiano, chiamato Gornja Varos, fu costruita la Moschea imperiale e numerosi monumenti che costituiscono il primo nucleo della Charsija, il suggestivo quartiere situato sulla riva meridionale della Miljacka, all’origine della città.
Risale alla seconda metà del sedicesimo secolo la presenza degli ebrei a Sarajevo, che vi si stabilirono dopo aver subito l’espulsione dalla Spagna.
La comunità ebraica, pur rimanendo fedele alle proprie tradizioni, si integrò nella vita cittadina e, nel quartiere della Charsija, fu costruita la sinagoga più antica Veliki Hram, che oggi ospita un piccolo museo ebraico.
Pertanto già intorno alla fine del sedicesimo secolo convivevano in città diverse etnie e culture, nonostante il contrasto emerso durante la guerra civile in Bosnia negli anni 1992-95, quando la città fu sottoposta a un duro e sanguinoso assedio, rimanendo gravemente danneggiata nel patrimonio artistico e abitativo, con centinaia di vittime tra la popolazione civile.
Dal 1878 al 1918 la Bosnia-Erzegovina fu prima amministrata e poi annessa all’Impero austro-ungarico, Sarajevo fu scelta come sede del governo.
Durante una visita ufficiale alla città il 28 giugno 1914, vicino al Ponte Latino, furono uccisi l’erede al trono d’Austria-Ungheria, l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, evento simbolo dell’inizio della Prima Guerra Mondiale.
La città nel 1984 fu sede dei quattordicesimi Giochi Olimpici Invernali.
Cosa vedere a Sarajevo
Fra i più antichi monumenti di architettura ottomana rientra la Careva Džamija, grande Moschea imperiale costruita nel 1462 dal fondatore della città di Sarajevo, Isa-beg Isaković, e riedificata nella forma attuale nel 1566 dal sultano Solimano il Magnifico.
Altre Moschee risalgono al sedicesimo secolo, fra queste si distingue la bella Moschea di Gazi Husrev Beg, capolavoro di architettura ottomana.
Nella piazza della Bascarsija, corrispondente all’antico quartiere turco, si trova la fontana Sebilj, uno dei simboli della città, punto di ritrovo per gli abitanti di Sarajevo e per i turisti.
In stile Neogotico è la Cattedrale Cattolica dedicata al Sacro Cuore.
Risale al 1539 circa la Chiesa Ortodossa degli Arcangeli Michele e Gabriele, che conserva al suo interno una preziosa iconostasi del 1674.
Di fronte alla Cattedrale Ortodossa si trova la Scacchiera gigante disegnata sul selciato della piazza, dove gli appassionati di scacchi muovono in silenzio le grandi pedine di legno.
Il Municipio, chiamato la Vijećnica, è l’edificio più rappresentativo del periodo austro-ungarico, realizzato nello stile neo-moresco.
Utilizzato prima come Municipio e poi dal 1949 come Biblioteca, il 25 agosto 1992 fu distrutto da granate incendiarie.
La maggioranza dei libri e dei manoscritti custoditi nella Biblioteca bruciarono, oggi è stata recuperata solo una parte del prezioso patrimonio, visionabile all’interno dell’edificio, ricostruito e riaperto nel 2014 come sede del Municipio e della Biblioteca Nazionale.
Per comprendere il dramma subito dagli abitanti di Sarajevo, durante l’assedio degli anni 1992-95, si possono visitare i numerosi cimiteri, tra cui il cimitero ebraico, e una parte del tunnel della guerra, che fu costruito sotto l’area dell’aeroporto per collegare la città, isolata dalle forze serbe, con il resto del territorio.