Contraddistinta da pilastri scanalati che s’innalzano verso il cielo per alcune centinaia di metri sopra il fiume, l’enorme massa dal colore giallo ocra e grigio della roccia di Amesfrane ricorda la forma di una cattedrale dalle proporzioni enormi.
Aspetto naturalistico
Nel paesaggio montano con alberi dell’Alto Atlante centrale si vede sorgere improvvisamente una roccia dalle dimensioni impressionanti, avente una forma simile a quella di una chiesa sovrastata da un campanile, caratteristica da cui derivò il soprannome di cattedrale, datole dai primi viaggiatori che la scoprirono.
Tramite sentiero è possibile raggiungere il tetto della navata, ma per arrivare alla cima del campanile il cammino sulla roccia nuda diventa difficoltoso.
In vari punti, dove non esisteva alcun passaggio, furono deposte alcune fascine per fare dei ponti provvisori di dubbia resistenza.
Una volta raggiunta la vetta a 1870 metri, si scopre che la fatica dovuta all’ascesa è ricompensata dalla visione di un ampio paesaggio che spazia fino ai dirupi dell’alto Ahancal.
Se l’aspetto generale ricorda una costruzione fatta dall’uomo, le pareti viste da vicino rafforzano questa impressione.
Esse infatti sono costituite da strati sporgenti aventi vario spessore, in maniera simile a un bugnato dove gli allineamenti si ripetono innumerevoli volte e sono separati da scanalature orizzontali.
Tra sporgenze grigie e rientranze giallo ocra, risaltano chiazze di colori più vivaci, indicanti il punto dove un masso si è recentemente staccato, inoltre delle lunghe fessure verticali evidenziano pilastri giganteschi.
Questo luogo è utile per ricostruire la storia dell’Alto Atlante centrale.
Infatti mentre quest’ultimo si sollevava e si deformava, nel Miocene e nel Pliocene, i torrenti radunavano in quel bacino ciottoli e fanghi, in seguito consolidatisi in puddinga.
Nel corso di una nuova fase tettonica, i fiumi hanno intaccato sia la massa dei conglomerati, sia le montagne adiacenti.
Le puddinghe sono state dilavate dove erano meno resistenti, mentre quelle poste in fondo al bacino, fortemente consolidate, si sono conservate, andando a costituire la massa dell’Amesfrane.
A sud-ovest dello sbarramento di Bin el Ouidane, la pista tra Ouaouizaght e Zawuat-Ahancal, nel punto dove sale a serpentina lungo l’altra sponda del fiume, offre la migliore visuale della cattedrale nella roccia.
Fatta eccezione per i piovosi periodi invernali, la cattedrale di Amesfrane è sempre accessibile.
A chi volesse tentare una scalata alla vetta è consigliata una guida, essendo necessario abbandonare la pista per avventurarsi in un percorso dove occorre esperienza alpinistica e buona conoscenza del luogo.