Grotta Azzurra, Capri: cosa vedere

Cosa vedere nella Grotta Azzurra di Capri, itinerario comprendente i principali ambienti che caratterizzano questo magnifico antro naturale, tra cui Duomo Azzurro e Galleria dei Pilastri.

Informazioni turistiche

La costa dell’isola di Capri, ricca di piccole baie ed insenature, nasconde una cavità naturale conosciuta in tutto il mondo, la spettacolare Grotta Azzurra.

La grotta è situata nell’estrema punta nord-occidentale di Capri ed è sovrastata dalla Villa imperiale di Gradola.

Nel 1964 furono scoperte sul fondo della grotta delle statue di epoca romana raffiguranti divinità marine, attualmente custodite nel Museo della Certosa.

Queste sculture marmoree decoravano il ninfeo dell’imperatore Tiberio, esse erano attaccate alle pareti con dei ganci che l’acqua del mare ha corroso e fatto cedere provocando la caduta in mare delle statue.

Prima dell’estate del 1826 la Grotta Azzurra si chiamava Gràdola ed era un posto in cui poche persone vi si addentravano, circolavano leggende spaventose e perfino i pescatori non osavano avvicinarsi.

Furono due turisti tedeschi, il poeta Augusto Kopisch e il pittore Ernesto Fries che nell’agosto del 1826 esplorarono la cavità e si resero conto che al suo interno non c’era niente di terrificante e che i bagliori erano solo i riflessi del sole sull’acqua dal fondo sabbioso.

La grotta fu chiamata Azzurra da Augusto Kopisch.

Cosa vedere nella Grotta Azzurra

La Grotta Azzurra lunga circa 60 metri e larga 25 metri è un complesso di cavità formato da più ambienti.

L’accesso alla grotta avviene tramite un’apertura alta un metro dal livello del mare e larga 2 metri, si entra con le tipiche barche a remi nel primo ambiente, quello più visitato e conosciuto, il cosiddetto Duomo Azzurro, dove si può ammirare il bellissimo colore azzurro e lo splendore degli oggetti immersi, dovuto ad un fenomeno di rifrazione della luce.

La grotta prosegue in fondo a destra con i tre rami della Galleria dei Pilastri convergenti in un unico passaggio fino alla Sala dei Nomi, chiamata così per le firme dei visitatori poste sulle pareti, poi il passaggio si restringe fino alla Sala della Corrosione, l’ultima parte accessibile.