Salmo 10: completo, commento

CommentoNel testo del salmo 10 viene descritto come i nemici dell’autore indietreggiano quando egli difende Dio, nonostante siano agguerriti e arroccati in superbe fortezze.

Salmo 10 completo

[1] Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.

[2] Loderò il Signore con tutto il cuore e annunzierò tutte le tue meraviglie.

[3] Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo.

[4] Mentre i miei nemici retrocedono, davanti a te inciampano e periscono,

[5] perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; siedi in trono giudice giusto.

[6] Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l’empio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.

[7] Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.

[8] Ma il Signore sta assiso in eterno; erige per il giudizio il suo trono:

[9] giudicherà il mondo con giustizia, con rettitudine deciderà le cause dei popoli.

[10] Il Signore sarà un riparo per l’oppresso, in tempo di angoscia un rifugio sicuro.

[11] Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.

[12] Cantate inni al Signore, che abita in Sion, narrate tra i popoli le sue opere.

[13] Vindice del sangue, egli ricorda, non dimentica il grido degli afflitti.

[14] Abbi pietà di me, Signore, vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, tu che mi strappi dalle soglie della morte,

[15] perché possa annunziare le tue lodi, esultare per la tua salvezza alle porte della città di Sion.

[16] Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata, nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.

[17] Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; l’empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.

[18] Tornino gli empi negli inferi, tutti i popoli che dimenticano Dio.

[19] Perché il povero non sarà dimenticato, la speranza degli afflitti non resterà delusa.

[20] Sorgi, Signore, non prevalga l’uomo: davanti a te siano giudicate le genti.

[21] Riempile di spavento, Signore, sappiano le genti che sono mortali.

[22] Perché, Signore, stai lontano, nel tempo dell’angoscia ti nascondi?

[23] Il misero soccombe all’orgoglio dell’empio e cade nelle insidie tramate.

[24] L’empio si vanta delle sue brame, l’avaro maledice, disprezza Dio.

[25] L’empio insolente disprezza il Signore: “Dio non se ne cura: Dio non esiste”; questo è il suo pensiero.

[26] Le sue imprese riescono sempre. Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: disprezza tutti i suoi avversari.

[27] Egli pensa: “Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure”.

[28] Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca, sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.

[29] Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l’innocente.

[30] I suoi occhi spiano l’infelice, sta in agguato nell’ombra come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il misero, ghermisce il misero attirandolo nella rete.

[31] Infierisce di colpo sull’oppresso, cadono gl’infelici sotto la sua violenza.

[32] Egli pensa: “Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla”.

[33] Sorgi, Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri.

[34] Perché l’empio disprezza Dio e pensa: “Non ne chiederà conto”?

[35] Eppure tu vedi l’affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell’orfano tu sei il sostegno. Spezza il braccio dell’empio e del malvagio.

[36] Punisci il suo peccato e più non lo trovi.

[37] Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti.

[38] Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori, porgi l’orecchio

[39] per far giustizia all’orfano e all’oppresso; e non incuta più terrore l’uomo fatto di terra.