Commento – Il testo del salmo 78 fu redatto come un’affermazione che aveva come destinatari i Samaritani, il cui contenuto era quello di raccontare che Dio aveva scelto la tribù di Giuda e il monte Sion a sede del suo santuario, dando potere a re Davide sull’intero territorio di Israele. L’obiettivo del cantico è quello di descrivere, a coloro che vengono dopo, quanto siano state gloriose e molto potenti le azioni del Signore, per essere state in grado di realizzare meraviglie, non dimenticando mai però il continuo peccare del popolo e in particolare della tribù di Efrain, da cui ebbero discendenza i samaritani.
Salmo 78 completo
[1] Maskil. Di Asaf. Popolo mio, porgi l’orecchio al mio insegnamento, ascolta le parole della mia bocca.
[2] Aprirò la mia bocca in parabole, rievocherò gli arcani dei tempi antichi.
[3] Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato,
[4] non lo terremo nascosto ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del Signore, la sua potenza e le meraviglie che egli ha compiuto.
[5] Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, ha posto una legge in Israele: ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli,
[6] perché le sappia la generazione futura, i figli che nasceranno. Anch’essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli
[7] perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma osservino i suoi comandi.
[8] Non siano come i loro padri, generazione ribelle e ostinata, generazione dal cuore incostante e dallo spirito infedele a Dio.
[9] I figli di Efraim, valenti tiratori d’arco, voltarono le spalle nel giorno della lotta.
[10] Non osservarono l’alleanza di Dio, rifiutando di seguire la sua legge.
[11] Dimenticarono le sue opere, le meraviglie che aveva loro mostrato.
[12] Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri, nel paese d’Egitto, nei campi di Tanis.
[13] Divise il mare e li fece passare e fermò le acque come un argine.
[14] Li guidò con una nube di giorno e tutta la notte con un bagliore di fuoco.
[15] Spaccò le rocce nel deserto e diede loro da bere come dal grande abisso.
[16] Fece sgorgare ruscelli dalla rupe e scorrere l’acqua a torrenti.
[17] Eppure continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi all’Altissimo nel deserto.
[18] Nel loro cuore tentarono Dio, chiedendo cibo per le loro brame;
[19] mormorarono contro Dio dicendo: “Potrà forse Dio preparare una mensa nel deserto?”.
[20] Ecco, egli percosse la rupe e ne scaturì acqua, e strariparono torrenti. “Potrà forse dare anche pane o preparare carne al suo popolo?”.
[21] All’udirli il Signore ne fu adirato; un fuoco divampò contro Giacobbe e l’ira esplose contro Israele,
[22] perché non ebbero fede in Dio né speranza nella sua salvezza.
[23] Comandò alle nubi dall’alto e aprì le porte del cielo;
[24] fece piovere su di essi la manna per cibo e diede loro pane del cielo:
[25] l’uomo mangiò il pane degli angeli, diede loro cibo in abbondanza.
[26] Scatenò nel cielo il vento d’oriente, fece spirare l’australe con potenza;
[27] su di essi fece piovere la carne come polvere e gli uccelli come sabbia del mare;
[28] caddero in mezzo ai loro accampamenti, tutto intorno alle loro tende.
[29] Mangiarono e furono ben sazi, li soddisfece nel loro desiderio.
[30] La loro avidità non era ancora saziata, avevano ancora il cibo in bocca,
[31] quando l’ira di Dio si alzò contro di essi, facendo strage dei più vigorosi e abbattendo i migliori d’Israele.
[32] Con tutto questo continuarono a peccare e non credettero ai suoi prodigi.
[33] Allora dissipò come un soffio i loro giorni e i loro anni con strage repentina.
[34] Quando li faceva perire, lo cercavano, ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
[35] ricordavano che Dio è loro rupe, e Dio, l’Altissimo, il loro salvatore;
[36] lo lusingavano con la bocca e gli mentivano con la lingua;
[37] il loro cuore non era sincero con lui e non erano fedeli alla sua alleanza.
[38] Ed egli, pietoso, perdonava la colpa, li perdonava invece di distruggerli. Molte volte placò la sua ira e trattenne il suo furore,
[39] ricordando che essi sono carne, un soffio che va e non ritorna.
[40] Quante volte si ribellarono a lui nel deserto, lo contristarono in quelle solitudini!
[41] Sempre di nuovo tentavano Dio, esasperavano il Santo di Israele.
[42] Non si ricordavano più della sua mano, del giorno che li aveva liberati dall’oppressore,
[43] quando operò in Egitto i suoi prodigi, i suoi portenti nei campi di Tanis.
[44] Egli mutò in sangue i loro fiumi e i loro ruscelli, perché non bevessero.
[45] Mandò tafàni a divorarli e rane a molestarli.
[46] Diede ai bruchi il loro raccolto, alle locuste la loro fatica.
[47] Distrusse con la grandine le loro vigne, i loro sicomori con la brina.
[48] Consegnò alla grandine il loro bestiame, ai fulmini i loro greggi.
[49] Scatenò contro di essi la sua ira ardente, la collera, lo sdegno, la tribolazione, e inviò messaggeri di sventure.
[50] Diede sfogo alla sua ira: non li risparmiò dalla morte e diede in preda alla peste la loro vita.
[51] Colpì ogni primogenito in Egitto, nelle tende di Cam la primizia del loro vigore.
[52] Fece partire come gregge il suo popolo e li guidò come branchi nel deserto.
[53] Li condusse sicuri e senza paura e i loro nemici li sommerse il mare.
[54] Li fece salire al suo luogo santo, al monte conquistato dalla sua destra.
[55] Scacciò davanti a loro i popoli e sulla loro eredità gettò la sorte, facendo dimorare nelle loro tende le tribù di Israele.
[56] Ma ancora lo tentarono, si ribellarono a Dio, l’Altissimo, non obbedirono ai suoi comandi.
[57] Sviati, lo tradirono come i loro padri, fallirono come un arco allentato.
[58] Lo provocarono con le loro alture e con i loro idoli lo resero geloso.
[59] Dio, all’udire, ne fu irritato e respinse duramente Israele.
[60] Abbandonò la dimora di Silo, la tenda che abitava tra gli uomini.
[61] Consegnò in schiavitù la sua forza, la sua gloria in potere del nemico.
[62] Diede il suo popolo in preda alla spada e contro la sua eredità si accese d’ira.
[63] Il fuoco divorò il fiore dei suoi giovani, le sue vergini non ebbero canti nuziali.
[64] I suoi sacerdoti caddero di spada e le loro vedove non fecero lamento.
[65] Ma poi il Signore si destò come da un sonno, come un prode assopito dal vino.
[66] Colpì alle spalle i suoi nemici, inflisse loro una vergogna eterna.
[67] Ripudiò le tende di Giuseppe, non scelse la tribù di Efraim;
[68] ma elesse la tribù di Giuda, il monte Sion che egli ama.
[69] Costruì il suo tempio alto come il cielo e come la terra stabile per sempre.
[70] Egli scelse Davide suo servo e lo trasse dagli ovili delle pecore.
[71] Lo chiamò dal seguito delle pecore madri per pascere Giacobbe suo popolo, la sua eredità Israele.
[72] Fu per loro pastore dal cuore integro e li guidò con mano sapiente.