Cosa vedere a Rimini, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui Arco di Augusto, Ponte di Tiberio e Tempio Malatestiano.
Informazioni turistiche
Celebre località di soggiorno estivo del Mare Adriatico, Rimini è una meta turistica molto frequentata, grazie anche al suo notevole patrimonio artistico.
Collocata presso la foce del fiume Marecchia, al crocevia delle vie consolari romane Flaminia, Popilia e Emilia, Rimini ha origini molto antiche.
Di origine umbra fu dominio dei Galli, prima di divenire colonia latina nel secondo secolo a.C.
Dopo alterne vicende in epoca barbarica, Rimini divenne possesso della Chiesa.
Da allora ebbe inizio un periodo di lotte che si conclusero con la vittoria dei Malatesta nel 1295, di cui il maggiore esponente fu Sigismondo.
Nel sedicesimo secolo, al termine della dominazione dei Malatesta, la città passò allo Stato Pontificio, al quale rimase soggetta fino all’unità d’Italia.
Cosa vedere a Rimini
L’Arco di Augusto, che costituisce uno dei migliori esempi di architettura romana risalente al 27 a.C., fu eretto in onore all’imperatore che aveva riattivato la via Flaminia, come indicato nell’iscrizione posizionata sopra il timpano.
Inglobato nella cinta muraria, aveva la funzione di porta di accesso alla città, caratterizzata da volta unica e timpano sorretto da due colonne, terminante con una merlatura aggiunta in epoca successiva.
Continuando su Corso Augusto, è possibile raggiungere il Tempietto di Sant’Antonio da Padova, edificato nel luogo dove questo Santo fece un miracolo nel 1200.
In Piazza Tre Martiri si innalza la Torre dell’Orologio, realizzata nel diciottesimo secolo sopra i resti di alcuni archi del cinquecento.
Il Tempio Malatestiano, uno dei maggiori esempi architettonici del rinascimento, venne realizzato con la partecipazione dei maggiori architetti e scultori dell’epoca.
In origine costituiva la Chiesa di San Francesco, costruita nel tredicesimo secolo seguendo lo stile romanico-gotico.
Nel 1447 venne trasformata in Tempio-Mausoleo per Sigismondo Malatesta, che affidò l’elaborazione del progetto a Leon Battista Alberti.
I lavori, portati avanti da Matteo de’ Pasti, vennero sospesi nel 1457, lasciando l’opera incompiuta.
A seguito dei danni subiti durante il secondo conflitto mondiale, venne quasi interamente ricostruita.
La facciata incompiuta e il fianco sono ispirati all’architettura classica, fondendo in maniera molto originale le strutture e le forme proprie del tempio classico.
In fondo al fianco sinistro si eleva il campanile trecentesco.
Nell’interno a navata unica, lungo i lati si trovano Cappelle dotate di maestosi archi a tutto sesto, delimitate da balaustre marmoree.
La prima Cappella posta a sinistra conserva l’arca degli antenati e dei discendenti, opera realizzata da Agostino di Duccio nel 1454.
Nella cappella di Isotta o degli Angeli, sulla destra si trovano un Crocifisso trecentesco di autore incerto, bassorilievi eseguiti da Agostino di Duccio e la Tomba di Isotta degli Atti, realizzata probabilmente da Matteo de’ Pasti.
Nella Cappella delle Reliquie è conservato il notevole affresco strappato da muro realizzato da Piero della Francesca, raffigurante Sigismondo Malatesta genuflesso davanti al suo patrono e risalente al quindicesimo secolo.
All’ingresso si trova la Tomba di Sigismondo Malatesta, opera non finita attribuita a Francesco di Simone Ferrucci e Bernardo Ciuffagni.
Nel Palazzo Gambalunga è ospitata la biblioteca civica, dove sono conservati preziosi manoscritti, oltre al museo comunale che comprende un’interessante sezione archeologica.
Palazzo dell’Arengo, in piazza Cavour, è una costruzione duecentesca romanico-gotica rimaneggiata varie volte e formata da due piani, di cui il primo dotato di archi a ogiva poggianti su imponenti pilastri, mentre il secondo, caratterizzato da grandi finestre, termina con una merlatura.
Nella grande sala dell’Arengo sono posizionati due affreschi, l’Ultima Cena cinquecentesca e il Giudizio Universale su tela, realizzato da un pittore di Rimini, di cui non si conosce il nome, nel quattordicesimo secolo.
Sempre in Piazza Cavour, che costituisce il centro cittadino, si trova il cinquecentesco Palazzo Comunale, eretto una prima volta su progetto del Serlio e nel 1687 da F.Garampi.
Nella piazza sono presenti inoltre una fontana circolare del sedicesimo secolo con elementi romani, una statua raffigurante Papa Paolo V, del diciassettesimo secolo, e il Palazzo del Podestà, di epoca trecentesca ma restaurato profondamente agli inizi del ventesimo secolo.
Una porzione della piazza è delimitata dal Teatro Comunale.
La Chiesa di Sant’Agostino, eretta nel duecento in stile romanico-gotico e rielaborata successivamente, si presenta all’esterno con un campanile e un abside risalenti all’impianto originario, mentre nell’interno a navata unica è conservata una notevole serie di affreschi risalenti al quattordicesimo secolo, opere eseguite da pittori locali.
Castel Sigismondo è una rocca turrita del quattrocento, voluta e progettata da Sigismondo, probabilmente in collaborazione col Brunelleschi.
L’intero progetto del maniero, molto più elaborato, è raffigurato nell’affresco di Piero della Francesca che si trova nel Tempio Malatestiano.
Percorrendo Corso di Augusto si arriva al Ponte di Tiberio sul Marecchia, iniziato ai tempi dell’imperatore Augusto e terminato all’epoca di Tiberio, formato da cinque archi in pietra d’istria e ancora in buono stato di conservazione.
La Chiesa di San Giuliano, edificata nel nono secolo e ricostruita nel sedicesimo, conserva al suo interno notevoli opere pittoriche, tra cui quella intitolata “San Giuliano e fatti della sua vita”, eseguita da Bittino da Faenza nel 1409, e il “Martirio di San Giuliano”, realizzata dal Veronese.
Nel settecentesco Collegio dei Gesuiti, ex Ospedale Civile, si trovano il Lapidario romano e la Pinacoteca del Museo della città.
Nella pinacoteca sono conservate notevoli opere d’arte del Ghirlandaio e suoi collaboratori, oltre alla Pietà del Bellini, alla Vocazione di San Matteo del Cagnacci e allo splendido Crocifisso su tavola di Giovanni da Rimini.
Nell’istituto talassoterapico, presso Miramare, vengono praticate sabbiature contro artrosi, reumatismi e nevriti.