Raccolta di proverbi lombardi, detti e modi di dire popolari più usati in Lombardia, come testimonianza della lunga tradizione del suo popolo.
Modi di dire lombardi
– Al medico e al confessore bisogna dire tutto.
– Ragazza da osteria, cavalla da malghese, mucca da ortolana, porca del mugnaio, lasciarle ai loro padroni.
– La bocca l’hanno tutti, la testa in pochi.
– Definire le proprie posizioni debitorie.
– Poi è il fratello di mai.
– Se facesse l’oste sarebbe un fallimento.
– Cento amici spesso sono pochi, ma un nemico è sempre troppo.
– A l’osteria s’è semper in compagnia.
– I soldi li hanno fatti di carta per farli volare e li hanno fatti rotondi per farli girare.
– L’acqua fa male, infatti la bevono in ospedale.
– I cinque centesimi sono l’inizio del milione.
– Mangia bevi e vai di corpo e lascia che vada.
– La mamma è una coperta di lana.
– Pane di un giorno, vino di un anno ed una vecchia di diciotto anni.
– Quanto insegni a tuo figlio, lo insegni al figlio di tuo figlio.
– Che venga Francia o che venga Spagna purché si mangi.
– A perdonare ai cattivi si fa torto ai buoni.
– Chi sa il latino loda l’acqua ma beve il vino.
– Vale di più una giornata di sole di maggio che il Duomo di Milano.
– Tutti gli osti dicono che il loro vino è più buono.
– Per vivere a lungo occorrono buoni zoccoli, buoni broccoli, buon cappello e poco cervello.
– Lavorare con allegria, è il più bel mestiere che ci sia.
– I mestieri che non vuol fare nessuno sono quelli più redditizi.
– Per fare l’oste ci vogliono tre cose: la donna bella, il vino buono e l’uomo coglione.
– Va a spazzare il mare.
– La bocca non è sazia se non sa di vacca.
– Il mondo è metà da vendere e metà da comprare.
– Mangia, bevi e taci se vuoi vivere in pace.
– Né in osteria né a letto si diventa vecchi.
– Quando inizia a diventare il pelo grigio, lascia la donna e attaccati al vino.
– L’acqua fa male, infatti la bevono in ospedale.
– Polenta fredda e stracchino puzzolente ingolosiscono i milanesi.
– Lavorare con allegria, è il più bel mestiere che ci sia.
– Né in osteria né a letto si diventa vecchi.
Detti lombardi
– Andare in collera è da uomo, starci è da bestia.
– Stomaco vuoto, cervello slavato.
– Prendi soldi a chi si lamenta e danne a chi sorride.
– Il buon vino è il bastone dei vecchi.
– Al mondo ci sono tre tipi di cornuti: il contento, il rabbioso e l’ignaro.
– Del maiale non si butta via nulla.
– Se l’invidia fosse un male, tutto il mondo sarebbe un ospedale.
– Chi arriva tardi mangia gli avanzi.
– Di matti ce ne sono di tre tipi: quelli veri, quelli che fingono di esserlo, quelli che fanno diventare matti.
– Bocca stai zitta che ti pago mezzo bicchiere.
– Finché durano pane e vino, puoi non preoccuparti del destino.
– Al povero manca tanto, all’avaro manca tutto.
– I piatti migliori si gustano a casa degli altri.
– Ad uscire si rimorchia, a stare a casa rinsecchisce.
– Lascia che nevichi: pane, vino e sbornia.
– Il caldo del lenzuolo non fa mica bollire l’acqua nella pentola.
– Più che mangiare e bere non si può fare.
– Per sposarsi occorrono: lui, lei e anche la borsa dei soldi.
– Scoppi la pancia ma non ci sia roba che avanzi.
– Sono meglio cento anni da fidanzati che un un solo giorno da sposati.
– Il riso nasce nell’acqua e muore nel vino.
– Chi sente e tace mantiene la pace.
– La carne attaccata all’osso è la più buona.
– Il caffè va bevuto bollente, seduti e senza motivo.
– Lo stufato bisogna mangiarlo con il cucchiaio.
– Il caffè va bevuto bollente, seduti e senza motivo.
– A tavola non si diventa mai vecchi.
– Tre sono le cose impossibili: far tacere le donne, far correre i vecchi, tenere fermi i ragazzi.
– Il giorno di San Martino butta l’acqua e bevi il vino.
– Chi sà lavora, chi non sa insegna.
– Liberaci, o Signore, dalla serva del prete, dal maiale del mugnaio e dalla figlia dell’oste.
– La bocca è la comodità della gente.
– Meglio il vino torbido che l’acqua limpida.
– Diventa vecchio chi cura più lo stomaco che la bocca.
Proverbi lombardi
– Parenti del gallo fuori dalle scatole, parenti della gallina tutti in cantina.
– Dopo i quarant’anni un dolore ogni mattina.
– Il vino è la mammella dei vecchi.
– Sbagliano anche i preti a dire messa.
– La bocca non è stanca se non ha il sapore della mucca.
– Chi nasce bella nasce sposata.
– A chi mescola l’acqua al vino, fa bere l’acqua nel tino.
– Padrone comanda, cavallo trotta.
– La riconoscenza del padrone è come il vino nel fiasco: oggi è buono, domani è guasto.
– Il bel tempo e la bella gente non vengono mai a noia.
– Il vino fa sangue, l’acqua serve per lavarsi i piedi.
– Peccato confessato è mezzo perdonato.
– Il vino e le donne, fanno perdere la testa agli uomini.
– Diventando vecchi si diventa bambini.
– La pancia piena non tiene conto di quella vuota.
– Pane vino e donna, e se vuol nevicare che nevichi.
– Sotto la neve c’è il pane, sotto il campanile c’è il pane ed anche il vino.
– La consolazione di un disperato è vedere un altro andare in malora.
– Milano può fare e dire, ma non può trasformare l’acqua in vino.
– Soldi fan soldi, pidocchi fan pidocchi.
– Quando germoglia la vite a Marzo di sicuro riempi i tini.
– La troppa confidenza fa perdere il rispetto.
– Settembre, settembrino, prepara i tini per il vino.
– Il primo anno a braccetto, il secondo fasce e pannolini, il terzo schiena a schiena, il quarto quando mai ti ho conosciuto.
– Chi pota a San Martino, guadagna pane e vino.
– Chi semina spine non vada a piedi nudi.
– Preti e polli non sono mai satolli.
– Quando si nasce si è tutti belli, quando ci si sposa si è tutti ricchi, quando si muore si è tutti bravi.
– La troppa abbondanza fa ingrossare la pancia.
– Mangia poco, mangia piano, vai lontano e sii sempre allegro se vuoi star sano.
– Per la gotta è bon nagotta.
– Chi volta le spalle a Milano, le volta al pane.
– Parlando di culo e di merda l’anima si conserva.
– Bisogna credere a metà di quello che si vede e a niente di quello che si sente.