Cascia: cosa vedere nella città di Santa Rita

Cosa vedere a Cascia, itinerario comprendente i principali luoghi dove visse Santa Rita, partendo dalla storia in un crescendo di spiritualità profonda legata al Santuario.

Informazioni turistiche

Cittadina dell’Umbria in provincia di Perugia, Cascia sorge sulle pendici di un colle, a un’altitudine di 653 metri.

Il luogo dove oggi sorge Cascia fu in epoca romana un importante centro, chiamato Cursula, come è testimoniato da vari ritrovamenti archeologici avvenuti sul territorio.

Fra queste testimonianze si distinguono gli importanti resti architettonici del tempio di villa San Silvestro.

Dopo un devastante terremoto avvenuto nel 63 a.C., Cursula fu chiamata dapprima Cassia, dal cognome di una famiglia nobiliare romana, assumendo successivamente il nome di Cascia.

Con il crollo dell’Impero romano e l’arrivo delle popolazioni barbare, iniziarono i saccheggi e le invasioni dei Longobardi e dei Franchi, fino a quando l’imperatore del Sacro Romano Impero, Ottone I, donò Cascia e gran parte della Valnerina al Pontefice.

Dopo il Mille nacque il Castrum Cassiae, ovvero il castello fortificato, collocato sul colle dedicato a Sant’Agostino.

Nel 1198, il duca svevo di Spoleto, messo al governo della città dall’imperatore Barbarossa, fu costretto a sottomettersi a Papa Innocenzo III, il quale favorì una forma di amministrazione autonoma che portò alla nascita del Comune.

Il Quattrocento fu caratterizzato da un importante fioritura delle arti, dell’artigianato e del commercio, che si protrasse anche nella prima metà del Cinquecento, quando l’autonomia comunale si esaurì e il commissario papale sostituì il podestà.

Comunque Cascia restò legata allo Stato Pontificio, escluso il breve periodo Napoleonico, fino al 1860, anno in cui entrò a far parte del Regno d’Italia.

La cittadina di Cascia è nota perché nel 1381 a Roccaporena, località situata a circa 5 Km, nacque Santa Rita, che fu battezzata col nome di Margherita, poi proclamata Santa da Papa Leone XIII il 24 maggio 1900.

A sedici anni Rita sposò Paolo di Ferdinando Mancini, ebbe due figli maschi, condusse una vita semplice e ricca di preghiera, aiutò il marito a convertirsi e a vivere onestamente, finché egli non fu assassinato, vittima dell’odio tra le fazioni.

Rita riuscì a perdonare gli assassini, mentre i figli erano tentati dalla vendetta, ma la loro mamma pregava affinché non si rovinassero umanamente e spiritualmente.

Entrambi morirono di malattia in giovane età.

Rimase sola, con la forza della preghiera, Rita si dedicò a riconciliare le famiglie e a pacificare gli animi, prima di entrare nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena a Cascia, dove visse per quarant’anni, pregando, servendo Dio e il prossimo con gioia, sempre attenta ai problemi del suo ambiente e della Chiesa del suo tempo.

Morì il 22 maggio 1457 e le sue ossa dal 18 maggio 1947 riposano in un’urna nel suo Santuario.

Cosa vedere a Cascia

La parte antica del monastero di Santa Rita da Cascia, dedicata a Santa Maria Maddalena, risale alla fine del 1200.

Fra il 1938 e il 1947 fu edificata l’attuale chiesa in sostituzione di una precedente, ricostruita nel 1557 e già dedicata a Santa Rita.

La Chiesa di Sant’Agostino, che si trova nelle vicinanze della rocca, nel punto più alto del colle, fu costruita nel 1059, sopra i resti di un tempio pagano, e venne successivamente ingrandita nel 1380.

Da segnalare, sotto l’edificio di culto attuale, una parte di ciò che resta della chiesa precedente, con pregevoli decorazioni umbro marchigiane.

Il Santuario di Santa Rita, meta principale per chi arriva a Cascia, fu costruito nel periodo compreso tra il 1937 e il 1947, nello stesso luogo dove sorgeva l’antica chiesa agostiniana, che era adiacente al monastero dove Santa Rita morì nel 1457.

Collocato nella parte più alta del centro storico di Cascia, perfettamente inserito nel contesto urbano, l’edificio di culto si presenta con due pilastri posti ai lati della porta d’ingresso, che riportano scolpiti episodi importanti della vita della santa.

Nell’interno, l’altare maggiore è rifinito con rilievi raffiguranti l’Ultima Cena, inoltre contiene il Corpo di Cristo che Simone Fidati, beato dell’ordine di Sant’Agostino, portò a Cascia.

La Cappella dedicata a Santa Rita, protetta da un grande cancello in ferro battuto, conserva il corpo della Santa, mentre nella Cappella della Consolazione, sotto l’altare, si trova il corpo del Beato Simone Fidati.

La moderna basilica inferiore, inaugurata nel 1988, si presenta con una pianta a croce greca, sotto di essa sorgeva un’antica cripta.

Nel Monastero di Santa Rita, che si trova a sinistra rispetto alla Basilica, sono conservate testimonianze relative alla vita della Santa e la cella dove morì, all’interno della quale è presente il sarcofago dove venne deposta nel 1457.