Autofocus passivo: cos’è in una reflex, come funziona

Cos’è l’autofocus passivo di una reflex, descrizione del funzionamento per la misurazione della distanza dal soggetto, come viene messo automaticamente in movimento l’obiettivo per una messa a fuoco ottimale.

Messa a fuoco automatica

Gli autofocus passivi sono montati sulle fotocamere reflex e sulle macchine fotografiche compatte di classe elevata.

Il loro funzionamento, che può essere ben descritto pensando a un telemetro elettronico, si basa su un sensore che ha il compito di valutare il contrasto dell’immagine prima di emettere un segnale elettrico proporzionato ad esso.

L’obiettivo viene mosso automaticamente, in cerca della posizione di perfetta messa a fuoco in grado di generare un segnale elettrico in uscita, dipendente dal contrasto e di intensità massima.

Il segnale inviato viene elaborato da una centralina elettronica che ha il compito di pilotare il motore elettrico a cui è demandato il compito di muovere le lenti dell’obiettivo.

I costruttori di fotocamere hanno percorso principalmente due strade: alcuni hanno preferito un motore autofocus unico inglobato nella fotocamera stessa, da collegare mediante apposite trasmissioni agli obiettivi, altri hanno puntato invece su un motore in ciascun obiettivo, collegato tramite contatti elettrici ai comanti posti sul corpo macchina.

Fabbricanti di ottiche universali hanno, per motivo sopra citato, sviluppato obiettivi di entrambe le tipologie.

Nel mirino delle fotocamere, uno o più riquadri indicano le aree all’interno delle quali va a leggere l’autofocus.

Se il punto di misura è unico al centro, lo si punta sul soggetto, premendo prima parzialmente il pulsante di scatto, per attivare la messa a fuoco automatica, poi premendolo a fino in fondo per scattare la fotografia.

A volte l’autofocus potrebbe sbagliare la messa a fuoco perché ingannato da vari fattori che potrebbero influire negativamente.

E’ questo il tipico caso di foto di gruppo in cui i soggetti, trovandosi su piani diversi, non vengono messi tutti perfettamente a fuoco: per evitare questo inconveniente si consiglia di puntare l’area centrale del mirino su un soggetto intermedio e cercare di sfruttare diaframmi più stretti dell’obiettivo in modo da compensare questa particolare situazione con la maggiore profondità di campo consentita dall’obiettivo.

Altro caso in cui l’autofocus potrebbe non funzionare a dovere è quando l’illuminazione è scarsa, in questo caso potrebbe essere necessario intervenire manualmente per andare sul sicuro oppure eseguire diversi scatti di cui conservare solo quelli ben riusciti.