Cosa vedere a Iglesias, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui la Cattedrale Santa Chiara, le Mura Pisane, il Castello Salvaterra e il Museo minerario.
Informazioni turistiche
Situata nel bacino minerario del rio Cixerri, nel bel mezzo della regione montagnosa dell’Inglesiente, Iglesias era già attiva in epoca romana per le miniere dislocate sul suo territorio, inoltre fece parte del granducato di Cagliari prima di passare sotto la repubblica pisana, che provocò un incremento nell’estrazione di ferro, argento, piombo e zinco.
Nel 1324 venne conquistata dagli Aragonesi, che la resero una città fortificata.
In seguito le sue attività di estrazione mineraria furono incrementate dai Savoia e da Quintino Sella.
La Cattedrale di Santa Chiara, in stile romanico-gotico e risalente alla fine del tredicesimo secolo, mostra una facciata con un motivo di archeggiature e un rosone affiancato da due archi ciechi, mentre il campanile è solo in parte originario.
Al suo interno si possono osservare interventi di scuola aragonese realizzati nel cinquecento, come la magnifica copertura a crociera dell’unica navata.
In cima al colle si possono osservare i resti delle mura, costruite dai Pisani nel tredicesimo secolo, oltre al Castello di Salvaterra del quattordicesimo secolo, pesantemente rimaneggiato in epoche successive.
La chiesa gotica di San Francesco, frutto della ricostruzione portata a termine tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo, ha un interno a navata unica con arcate gotiche.
Il museo minerario, ospitato nell’istituto tecnico minerario, comprende una ricca raccolta di minerali, fossili e reperti nuragici.
Cosa vedere a Iglesias
La Chiesa di Nostra Signora di Valverde, ultimata nel trecento, è caratterizzata da una facciata semplice e da un interno dove sono presenti, nella zona presbiteriale, magnifiche volte a crociera realizzate alla fine del cinquecento.
Tra le escursioni da fare nei dintorni rientra quella alla Grotta di San Giovanni, situata a 14 km presso il borgo medievale di Domusnovas.
La grotta fu originata da fenomeni di erosione dovuti al torrente San Giovanni, che nei periodi primaverile e autunnale scorre ancora all’interno.
A 52 km si trova Guspini, località collocata al confine occidentale del Campidano, che fu un importante centro nuragico, come testimoniano vari nuraghi e tombe dei giganti rinvenuti nel suo territorio.
Nel centro abitato si trova la quattrocentesca Chiesa di San Nicola di Mira, caratterizzata da forme gotico-aragonesi e avente una facciata merlata da un notevole rosone.
Il Tempio di Antas, situato a 20 km, è un santuario punico costruito per celebrare il dio Sid e trasformato nel terzo secolo in tempio dedicato al Sardus Pater.
Sono visibili ancora il podio e alcune colonne del pronao sovrastato da un architrave, oltre ai massicci piloni della cella.
Villacidro è una cittadina collinare distante 40 km, nota per i suoi estesi agrumeti e per essere una rinomata località turistica di soggiorno.
La Chiesa parrocchiale è caratterizzata da un campanile e da un interno aventi particolari forme gotico-aragonesi risalenti al sedicesimo secolo.