Teano: cosa vedere alle falde di Roccamonfina

Cosa vedere a Teano, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui Taverna della Catena, dove avvenne lo storico incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele, Duomo e Loggione.

Informazioni turistiche

Sviluppata alle falde meridionale del massiccio di Roccamonfina, in provincia di Caserta da cui dista 33 km, Teano fu originariamente un insediamento degli Aurunci e successivamente città dei Sanniti Sidicini, caduta sotto la dominazione romana nel 340 a.C..

A causa delle invasioni barbariche, fu interessata da un periodo di decadenza, trascorso il quale iniziò a riprendersi nel nono secolo, quando diventò una contea longobarda, prima di entrare a far parte del regno di Napoli.

La località è storicamente nota soprattutto per l’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, avvenuto il 26 ottobre 1860 presso Taverna della Catena, l’attuale Vairano Scalo, dove si trova il monumento che ricorda lo storico incontro.

Il Duomo, eretto nel dodicesimo secolo e rimaneggiato varie volte, si presenta con una facciata dotata di portico e poderosa torre campanaria.

Nell’interno a quattro navate si possono ammirare un notevole pulpito, un crocifisso trecentesco e la cripta, che ospita un piccolo museo dove sono conservati marmi risalenti a epoche diverse.

Il Loggione è un edificio del trecento, costruito sopra le mura preromane e avente una volta gotica come copertura.

Cosa vedere a Teano

Nelle vicinanze di Teano, in località Le Grotte, lungo la strada che conduce a Capua, sono presenti interessanti ruderi relativi al Teatro romano.

Nei dintorni, a 8 km, si trova Calvi Risorta, che era l’antico centro aurunco di Cales.

Questa località si raggiunge oltrepassando la Basilica romanica di San Paride, che sorge a un chilometro da Teano.

Calvi Vecchia, distante 10 km, si trova nella zona del centro aurunco di Cales, in seguito passato ai Romani.

Prima di raggiungere l’abitato si trovano le rovine di un turrito castello trecentesco.

La Cattedrale del nono secolo, ristrutturata nel quindicesimo secolo, conserva un notevole pulpito decorato e una cattedra episcopale, entrambi del dodicesimo secolo, oltre la cripta caratterizzata da antiche colonne.

Continuando lungo la via Casilina, prendendo una deviazione a sinistra, si raggiungono le rovine di Cales, dove è possibile vedere i resti di un anfiteatro e di terme risalenti al secondo secolo, oltre al basamento di un tempio.