Cosa vedere a Domodossola, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui Piazza del Mercato, Palazzo Silva, Collegiata e Sacro Monte Calvario.
Informazioni turistiche
Situata in Piemonte nella provincia di Verbano Cusio Ossola, Domodossola corrisponde all’antica Oscela Lepontiorum, capoluogo della Regione romana Lepontina o Ossola, che dopo la costruzione della primitiva chiesa plebana della valle, assunse il nome di Domus Oxulae, Chiesa madre dell’Ossola.
Durante il periodo Napoleonico, tra il 1801 e il 1805, venne costruita l’attuale strada per il Passo del Sempione, a cui seguì nel 1905 la realizzazione del traforo, opera di valico fondamentale per le comunicazioni fra Italia e Europa centro-occidentale.
Il Museo Civico del Sempione documenta tutta la storia della realizzazione della strada napoleonica e del traforo omonimo, inoltre ospita una sezione dedicata al primo sfortunato trasvolatore delle Alpi Geo Chávez che, dopo aver compiuto l’impresa, si schiantò a terra da una ventina di metri dal suolo.
La cittadina, di origini medievali, è caratterizzata dalla pittoresca Piazza Mercato a forma di trapezio e circondata da eleganti edifici dall’architettura molto attraente.
Dalla piazza del Mercato inizia la storica via Briona, con la torre trecentesca detta del Vescovo.
La via è intitolata a Opizzone da Briona, un rappresentante dei comuni novaresi alla pace di Costanza del 1183.
Vicino a piazza Mercato, si trova il Palazzo Silva, uno degli esempi più significativi di casa patrizia rinascimentale in Piemonte, appartenuta al casato dei Silva dalla fine del trecento alla fine del settecento.
Nel 1882, il palazzo fu acquistato dalla Fondazione Galletti per restaurarlo e adibirlo a sede delle proprie collezioni museali.
Attualmente il Palazzo, appartenente al Comune di Domodossola, è sede della Casa Museo rinascimentale, con collezioni di oggetti d’arte, arredi, armi, suppellettili e una ricca pinacoteca.
Cosa vedere a Domodossola
La Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio è il Duomo della città, dedicato ai due gemelli milanesi martirizzati nel quarto secolo d.C.
L’edificio fu costruito tra il 1792 e il 1797 sulla base della precedente chiesa quattrocentesca, su progetto dell’Architetto Matteo Zucchi, mentre la facciata fu ultimata dall’Architetto Giovanni Creppi nel 1953.
Alcuni elementi di pregio della struttura sono il portichetto barocco, l’antico portale in serpentino, appartenente all’antica chiesa romanica che in origine sorgeva nei pressi di Piazza Tibaldi, gli affreschi e le decorazioni del pittore Lorenzo Peretti, oltre alla cappella di San Carlo Borromeo con l’importante tela del 1615 intitolata “San Carlo Borromeo comunica gli appestati”, opera del famoso pittore Tanzio Da Varallo.
All’inizio della strada carrozzabile che conduce al Sacro Monte Calvario, sorge la chiesa dei Santi Quirico e Giulitta, ritenuta la più antica dell’Ossola, risalente all’undicesimo secolo, nello stile romanico, con notevoli affreschi del dodicesimo e quindicesimo secolo.
Sul colle di Mattarella, a sud della città, sorge il Sacro Monte Calvario, Parco regionale e area protetta dal 1991, nonché sito dichiarato Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.
Il complesso del Monte Calvario è formato dal Santuario del Santissimo Crocifisso, dall’Oratorio della Madonna delle Grazie e dalle cappelle della Via Crucis, che si susseguono sulla strada acciottolata che in passato conduceva al Castello di Mattarella, di cui oggi sono visibili solo le rovine.
Il Sacro Monte Calvario ospita la Casa Madre dell’Istituto della Carità, un importante Centro di Spiritualità aperto a religiosi e laici, dove, nel 1828, il Beato Antonio Rosmini fondò la sua congregazione religiosa.