Cosa vedere a Porto in 2 giorni, itinerario a piedi comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui Cattedrale, Palazzo Episcopale e Chiesa di Dos Grilos, oltre alle tradizionali cantine.
Informazioni turistiche
Collocata sulla riva destra del fiume Douro, nelle vicinanze della sua foce, Porto, chiamata anche Oporto, è considerata da molti la città più bella del Portogallo.
Ebbe un ruolo da protagonista nella creazione della nazione lusitana, in quanto era il principale centro amministrativo della contea di Portucale, un territorio compreso tra i fiumi Minho e Douro, per questo finì per dare il nome e l’identità all’attuale Portogallo.
Il toponimo Oporto infatti deriva da Portucale, denominazione formata dai nomi di due antiche località, poste ai due lati del Douro, precisamente Portus e Cale.
La Contea di Portucale, appartenuta per decenni alla monarchia leonesa, divenne indipendente dopo il matrimonio di Teresa, figlia di Alfonso VI di Leòn, con Enrico di Borgogna.
Da questo sposalizio nacque Alfonso Henriques, che nel 1413 divenne primo re del Portogallo.
Espulsi definitivamente gli arabi, il centro politico del paese venne trasferito a Lisbona e in altre città, con conseguenze perdita di importanza di Oporto da questo punto di vista.
Porto tornò a occupare nuovamente un ruolo importante nella storia del paese a partire dal quindicesimo secolo, numerose barche, tra quelle che furono protagoniste nelle grandi operazioni marittime portoghesi, vennero realizzate nei suoi cantieri navali.
Quando Enrico il Navigatore iniziò la conquista di Ceuta, venne requisito tutto il bestiame della regione, consentendo ai loro proprietari di conservare solo le viscere o le trippe.
Le celebri “trippe della portena”, uno dei piatti tipici della città, ebbero origine in quel tempo, come pure il nome di “triperos”, con il quale vengono spesso chiamati gli abitanti di Porto.
Durante la prima metà del diciottesimo secolo molti commercianti di vino britannici si insediarono a Oporto, in quanto il trattato di Methwen, ratificato nel 1703, assegnava loro il controllo dei “caldos”, ovvero dei vini prodotti su questa riva del fiume Douro.
Alcuni anni prima, nel 1678, il vino pregiato di Porto era stato esportato per la prima volta in un paese straniero, la Gran Bretagna.
Cosa vedere a Porto
I quartieri più antichi di Porto si sviluppano intorno alla Cattedrale, in portoghese Sé, edificio particolare avente l’aspetto di una fortezza di origine romanica, sottoposto a varie ristrutturazioni nel tempo, soprattutto tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, che ne hanno marcato le forme attuali.
La pianta e il rosone dell’ingresso risalgono alla fine del dodicesimo secolo, mentre il chiostro, caratterizzato da meravigliosi azulejos, è in stile gotico.
Il portico, le cappelle, che circondano le sue tre navate, e l’altare maggiore, sono invece barocchi.
Il Palazzo Episcopale e la Chiesa di Dos Grilos, ottimi esempi di barocco, completano il complesso della Sé.
Dietro la Cattedrale s’intravede la facciata manuelina della Chiesa di Santa Clara, costruita tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo con successive ristrutturazioni.
Da ammirare il soffitto a cassettoni mudejar che copre gli stalli del coro.
La Chiesa di San Francesco, realizzata nei primi anni del quattordicesimo secolo, colpisce per la ricchezza del suo rivestimento interno, con numerose statue di legno dorato.
Dalla forma gotica, questa chiesa mostra, sulle finestre della facciata sud, l’arte manuelina, e lo stile barocco, da cui derivò questa particolare abbondanza di decorazioni.
Adiacente si trova il Palazzo della Borsa, ottimo esempio di stile neoclassico, edificio dalla molte sale tra cui risaltano il Salone Dorato, la Corte dell’Antico Tribunale di Commercio e il Salone Arabo, un concentrato quest’ultimo delle tendenze orientali che caratterizzano la maggior parte dell’architettura portoghese del diciannovesimo secolo.
Spostandosi verso nord s’incontra la Piazza della Libertà, principale luogo di incontro cittadino comprendente la statua equestre del Re Pietro IV.
Su uno dei lati della piazza si trova la Stazione di San Benito, avente il vestibolo principale decorato con azulejos bianchi e azzurri, raffiguranti scene relative alla storia di Porto.
Sul lato opposto della piazza è collocata la Torre della Chiesa dei Clerici, considerata il monumento più significativo della città.
Alta 75 metri, venne eretta in stile barocco tra gli anni 1748 e 1763, tramite una tortuosa scala di 225 gradini è possibile salire fino al punto più alto, apprezzando un’ottima vista panoramica.
Si tratta di un’opera progettata dall’architetto italiano Nasoni, autore tra l’altro anche di altre chiese di Porto.
La facciata della Chiesa costituisce un notevole esempio di stile rococò.
Altra torre famosa è quella dell’Orologio, situata al centro della facciata del palazzo comunale, realizzato nel 1920 e collegato alla Piazza della Libertà per mezzo della Avenita dos Aliados.
La Chiesa del Carmen, posta nelle vicinanze del monastero della carmelitane e dell’università, fu costruita in stile barocco nel diciassettesimo secolo, con facciata a tre corpi.
Nell’interno a navata unica si evidenziano i dipinti della cupola posta a copertura dell’altar maggiore.
Presso uno dei lati dell’edificio si trova la fontana dei leoni alati, che contribuisce ad abbellire ulteriormente il contesto esterno.
Distante dal centro e collocata su una piccola collina, la Chiesa di San Ildefonso del diciottesimo secolo, evidenzia ulteriormente la notevole presenza di barocco nella città e l’abitudine di decorare facciate e muri degli edifici con gli azulejos.
Il portico d’accesso, con ai lati due solide torri, è rifinito con un semplice frontespizio triangolare.
Negli azulejos, del 1920, sono rappresentate varie scene della vita del Santo, oltre a motivi allegorici riferiti all’Eucarestia.
I ponti di Porto
Da osservare anche i ponti di Oporto, enormi opere di ingegneria civile che, oltre a unire le due sponde, si fanno ammirare per la loro plasticità.
Il Ponte di Maria Pia, il più distante dal mare e attraversato dalla ferrovia, fu disegnato da Gustave Eiffel e terminato nel 1877.
La sua struttura metallica forma una sola campata, con i binari collocati a circa 60 metri di altezza.
Il Ponte di Luis I, che unisce il centro città con Vila Nova de Gaia, venne realizzato nel 1886 da Teofilo Seyring, allievo di Eiffel che seguiva fedelmente gli insegnamenti del suo maestro.
Realizzato anch’esso in metallo e a campata unica, il viadotto è composto da due piani riservati al traffico automobilistico.
Nel 1963 venne costruito il Ponte della Arrabida, opera dell’ingegnere portoghese Edgar Cardoso, che rimase fedele alla tradizione di una sola campata, usando però il cemento al mosto del metallo.
Il Ponte di San Joao, destinato al trasporto ferroviario, è del 1961, mentre il Ponte di Freizo, inaugurato nel 1996, viene usato per la circolazione di automobili e motocicli.
Tra i musei va ricordato il Museo Nazionale Soares dos reis, che conserva opere dell’omonimo scultore portoghese, oltre a quelle di altri artisti nazionali.
Ospitato nel Palazzo dei Carrancas, in cui dimorò il generale inglese Wellington pochi anni prima di sconfiggere Napoleone nella battaglia di Waterloo.
Altra attrazione di Oporto è rappresentata dal suo vino, divenuto celebre nel mondo.
Già i romani, dopo la conquista della regione del Douro nel 48 a.C., apprezzarono la sua alta qualità.
Pur essendo il vino elaborato a qualche chilometro dalla città, in città sono presenti numerose cantine, soprattutto a Vila Nova dei Gaia, presso le quali è possibile assaggiarlo ed eventualmente acquistarlo.
In passato, i barili di vino venivano trasportati sul fiume utilizzando la barche rabelos, imbarcazioni a chiglia piatta dotate di due file di remi e una vela centrale.
Attualmente il trasporto viene effettuato con mezzi moderni, ma i rabelos sono ancora presenti e solcano ancora con grande solennità le acque del Douro.