Portogallo: cosa vedere in 7 giorni

Cosa vedere in Portogallo in 7 giorni, itinerario di un settimana basato sul racconto di due viaggiatori in vacanza, alla scoperta dello stato nella Penisola Iberica affacciato sull’Oceano Atlantico.

Itinerario

Fra la fine del mese di luglio e l’inizio del mese di agosto di quest’anno io e mio marito abbiamo fatto una vacanza in Portogallo.

Abbiamo deciso per questa meta abbastanza velocemente poiché non riusciamo a programmare vacanze per turismo con molto tempo di anticipo.

Il Portogallo è un paese che era già nei nostri cuori e quindi abbiamo prenotato tutto, nella settimana che precedeva la data di partenza, via internet, tra cui il biglietto aereo, Air Dolomiti fino a Monaco e poi la Tap fino a Lisbona, i vari alberghi nelle città che volevamo visitare e la macchina a noleggio della Hertz.

Siamo atterrati a Lisbona nel pomeriggio del 27 luglio, abbiamo ritirato la macchina all’aeroporto e ci siamo diretti subito a Fatima.

Abbiamo iniziato il nostro giro da Fatima, dove ci siamo trovati subito bene, perché dopo il viaggio avevamo bisogno di un posto piccolo e raccolto per ambientarci un pò.

Questo luogo è stato per noi una bella esperienza spirituale e il ricordo di questa visita ci emoziona sempre, nonostante il trascorrere del tempo.

Il giorno dopo siamo andati a visitare il Convento di Cristo a Tomar, facendo una strada abbastanza tortuosa fra boschi, in alcuni tratti bruciati, forse da incendi avvenuti negli anni scorsi.

Il Convento è immenso e per visitarlo, tutto con guida alla mano, ci abbiamo impiegato diverso tempo.

Questo convento è ricco di storia, essendo appartenuto prima all’Ordine dei Templari e poi all’ordine di Cristo.

Già solo questi due nomi rievocano periodi importanti della storia del Portogallo e il pensiero corre a tutte le persone che nel corso dei secoli hanno abitato questo luogo, ai loro ideali, alla vita che conducevano.

Qui abbiamo cominciato a familiarizzare con l’arte Manuelina, che sarà motivo ricorrente durante tutto il viaggio.

Nello stesso giorno abbiamo visitato il magnifico Monastero di Santa Maria della Vittoria a Batalha, fatto costruire dal re Giovanni I come ringraziamento per la vittoria sui castigliani nel 1385, davvero un bell’esempio di gotico portoghese.

Il centro che è sorto intorno orbita intorno a questa bellissima opera.

La sera siamo rientrati a Fatima e ci siamo preparati per la seconda tappa del nostro viaggio, ovvero Porto, passando per Coimbra.

Il giorno seguente siamo arrivati a Coimbra sul presto, per dedicare la maggior parte di tempo possibile alla visita di questa bella città Lusitana.

Abbiamo visitato la sua famosa e affascinante Università, che domina sulla città, dal suo cortile si ha una magnifica veduta sul fiume Mondego.

La Sè Vecchia, in italiano Cattedrale vecchia, è in stile romanico, mentre la Cattedrale nuova è in stile barocco e si trova un pò più in alto rispetto a quella vecchia, perché le città in Portogallo, almeno quelle che abbiamo visitato, sono tutte in alto, con conseguente sali e scendi.

Nella zona bassa di Coimbra si trovano i due conventi di Santa Clara.

Giusto il tempo per una passeggiata in città e poi partenza per Porto.

L’albergo era nel centro di Porto, un’impresa per arrivarci ma poi ce l’abbiamo fatta!

La sera eravamo a cena in un ristorante a Vila Nova de Gaia, pittoresca località sulla riva del fiume Douro, con vista spettacolare della città di Porto sull’altra sponda.

Molto bella la Cattedrale, per la sua posizione e per il suo aspetto, così come la Chiesa di San Francesco, ricchissima al suo interno, e la Torre con la Chiesa dei Clerici in stile Barocco, opera dell’architetto italiano Nasoni, che un passante, riconoscendoci a prima vista per italiani, ci ha fatto subito notare dicendo: “questa l’ha fatta un italiano!”.

Divertente anche la visita alla cantina Sandeman, con degustazione del famoso vino “Porto”.

Cosa vedere in Portogallo

La tappa successiva è stata Lisbona, ma prima di arrivarci volevamo farci sventolare un pò dal vento dell’Atlantico, così ci siamo fermati sulla costa a Nazarè, una bella località turistica con una ricca storia alle spalle.

Poco prima di entrare nel paese, lungo la strada, una fila di signore sedute, mostravano un cartello con scritto sopra “camere”, e così anche sul lungomare, dove altre vendevano pesce essiccato, oppure frutta secca, lupini e altro, facendo nello stesso tempo lavori all’uncinetto.

Le signore anziane erano vestite di scuro con il grembiule davanti e il foulard in testa legato alla brasiliana, anche gli uomini di una certa età spesso erano vestiti di scuro con il tipico cappello in testa.

Comunque la parte più bella di questa località è il nucleo originario che si trova in cima alla scogliera, in posizione dominante su tutta la baia.

Notevole la Chiesa, un Santuario eretto in onore della Vergine Maria che ha all’origine una storia che risale all’anno 1182, quando un nobile si raccomandò alla Vergine e fu da Lei salvato, evitando di precipitare dalla scogliera durante un battuta di caccia.

Come segno di ringraziamento, questo personaggio fece costruire l’edificio di culto, che all’interno conserva degli azulejos molto belli.

Più tardi ci siamo spostati a Cabo da Roca, il punto più a occidente del continente europeo, salutati dal forte vento che spirava in cima alle magnifiche scogliere frastagliate, mentre guardavamo ammirati il paesaggio infinito sull’Oceano Atlantico.

Dopo questa piacevole sventolata, siamo ripartiti per Lisbona, passando da Sintra.

Lisbona ci ha accolti subito nel suo ruolo di capitale del paese.

Siamo andati infatti al Castello di San Giorgio, che si trova nel punto più alto della città, dove sono rimasti il camminamento di ronda, alcune torri e i bastioni, da dove è possibile ammirare un bellissimo panorama sulla città.

Abbiamo visitato anche l’Alfama, uno dei quartieri più antichi di Lisbona, sopravvissuto al terremoto del 1755, che causò molti danni alla città.

Per arrivarci abbiamo preso il mitico tram 28, che si arrampica sulla collina, sferragliando e offrendo l’occasione di molti scatti fotografici da parte dei turisti.

La sera siamo andati al Barrio Alto, un altro quartiere molto antico e caratteristico.

Abbiamo cenato nel famoso locale “Cervejaria Da Trindade”, ci siamo andati presto, come consigliato, in quanto nell’ora di punta si forma una fila parecchio lunga per entrare.

Abbiamo mangiato dell’ottimo baccalà, che in Portogallo non si può fare a meno di mangiare, visto che lo sanno cucinare in tutti i modi ed è presente nei menù di qualunque ristorante.

Per arrivare al Barrio Alto siamo passati a piedi dal quartiere del Chiado, invece di prendere L’Elevator di Santa Justa, che è un ascensore in stile neogotico, creato per compensare il dislivello che caratterizza la città.

Il giorno seguente abbiamo proseguito la visita della città con il bellissimo Monastero dos Jeronimos e la Torre di Belem, tipici esempi di arte Manuelina che si trovano sul fiume Tago, insieme al Monumento delle Scoperte.

Dopo aver assaggiato le famose paste di Belem, alla celebre pasticceria situata vicino al Monastero, siamo ritornati col tram 15 a Praça do Comercio, nella parte bassa della città.

Siamo andati a visitare la Cattedrale, un edificio in stile romanico e gotico dotato di una bella facciata formata da un rosone centrale con ai lati due torri.

Subito sotto la Cattedrale c’è la Chiesa di Sant’Antonio che si trova, secondo la tradizione, nel punto in cui c’era la casa dove nacque il Santo.

Sempre con il tram 28 siamo arrivati alla Chiesa di San Vicente de Fora, realizzata dall’italiano Filippo Terzi secondo lo stile tipico delle Chiese romane nel Rinascimento.

Oltre che col tram, abbiamo camminato tanto anche a piedi attraverso le piazze della Baixa, cercando di gustarci al massimo, le ultime ore di questa vacanza.

Infatti il giorno dopo, di buon’ora, l’aereo ci aspettava per il rientro a casa.