Cosa vedere a Catania in un giorno, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui Cattedrale di Sant’Agata, Castello Ursino e museo civico.
Informazioni turistiche
Tra le città della Sicilia, Catania è per dimensione inferiore solo a Palermo.
Colonia calcidese molto antica, raggiunse una tale importanza da arricchirsi con templi, teatro, ginnasio, ippodromo, acquedotti, terme, zecca ed erario.
Successivamente passò sotto il dominio dei Romani, poi dei Goti, Bizantini, Saraceni, Normanni, Spagnoli e Borboni, fino a unirsi nel 1860 al Regno d’Italia.
Nella sua storia Catania ha conosciuto epidemie di peste, eruzioni dell’Etna, tra cui quella del 169 che provocò la distruzione della parte occidentale della città, e terremoti.
Oggi agli occhi del turista si presenta come una città moderna e attiva, l’economia è incentrata prevalentemente sul notevole traffico commerciale, che fa riferimento al porto, e sull’industria, che ha raggiunto livelli elevatissimi.
Le bellezze artistiche che corredano la città comprendono il Duomo, il Castello Ursino, la Cattedrale di Sant’Agata e la Chiesa della Collegiata. Da non perdere edifici antichi come il Teatro, l’Anfiteatro e l’Odeon.
A completamento dell’itinerario turistico per visitare Catania, vale la pena percorrere la centrale via Etna e la bellissima via dei Crociferi, fiancheggiata da meravigliosi edifici settecenteschi.
La città è anche un centro balneare molto frequentato grazie alla spiaggia attrezzata con numerosi impianti sportivi e ai locali turistici pensati per rendere piacevole il soggiorno dei vacanzieri.
Finita di visitare Catania è raccomandata la salita sull’Etna, per assistere a uno degli spettacoli più suggestivi e in grado di suscitare forti emozioni.
Il Teatro Bellini è uno dei più importanti teatri lirici italiani, dedicato al grande musicista catanese.
La sua costruzione, risalente a fine 800, è opera di Andrea Scala e Carlo Sada, che l’hanno realizzata con una ricca facciata, una grande sala con galleria, quattro ordini di palchi e soffitto fastosamente affrescato con un’Apoteosi belliniana di Ernesto Bellandi.
Cosa vedere a Catania
Nel lato orientale dell’armoniosa piazza del Duomo, con al centro la fontana dell’Elefante, all’interno di un recinto marmoreo ornato di statue, sorge la Cattedrale di Sant’Agata, eretta nel 1092 e ricostruita per la prima volta nel 1169.
Dopo il terremoto del 1693, la Chiesa venne interamente riedificata su disegno di G. Palazzotto.
Nel periodo compreso tra il 1730 e il 1736, G.B. Vaccarini ne eresse la sontuosa facciata con due ordini di colonne, ornata in alto da una nicchia con le statue di Sant’Agata e di un Angelo, e il fianco sinistro, raggiungendo effetti altamente scenografici ma stilisticamente perfetti.
Dell’edificio originario restano il transetto, fiancheggiato da due torri rimaste incompiute, e le tre absidi semicircolari con semplici arcate di tipo arabo.
Anche nell’interno a tre navate, di effetto veramente grandioso, recenti lavori di restauro hanno riportato alla luce molti elementi dell’antica struttura, nascosti sotto il rivestimento settecentesco.
Il Castello Ursino fu edificato nel 1239, per volere di Federico II di Svevia, dall’architetto Riccardo da Lentini, che impiegò dodici anni per la sua costruzione, e servì da fortificazione a difesa della città contro eventuali aggressioni dal mare.
Dalla fine del 1200, al tempo di Alfonso d’Aragona, tre secoli più tardi, fu l’abitazione della famiglia aragonese e successivamente divenne residenza dei Vicerè.
Passati gli splendori del sedicesimo secolo, seguì un’epoca di decadimento, divenendo successivamente quartiere militare e prigione.
Nel 1836 fu ceduto dal Comune ai Borboni e, gravemente trascurato, si ridusse prima a caserma, poi a prigione per gli austriaci.
Fu necessario attendere il 1932 per poter vedere ultimata l’opera di restauro voluta dal grande scrittore Federico de Roberto, restauro che gli ha restituito almeno la dignità di monumento, anche se non è riuscito a riportarlo all’antico splendore.
All’interno di Castello Ursino è oggi ospitato il museo civico, dove si possono ammirare numerosi reperti archeologici, quadri e l’intero patrimonio di rarità che costituiscono la raccolta privata Biscari.