Cosa vedere a Bagnaia, itinerario comprendente la visita del giardino di Villa Lante, con i suoi spettacolari giochi d’acqua e le due palazzine gemelle, il Palazzo della Loggia con i suoi affreschi e il rito annuale del Sacro fuoco.
Informazioni turistiche
Situata in provincia di Viterbo, lungo il tratto della Via Francigena che passa tra le pendici dei Monti Cimini, Bagnaia è famosa soprattutto per il bel giardino all’italiana di Villa Lante e per il Sacro fuoco, una gigantesca catasta di legna per cremare i cadaveri, alta oltre 8 metri, che viene accesa il 16 gennaio di ogni anno.
Villa Lante, realizzata seguendo un progetto del Vignola nella seconda metà del cinquecento dal Cardinale Gambara, costituisce un notevole esempio di residenza tardo rinascimentale, comprendente un parco disegnato secondo gli usi tipici dell’Italia.
Da ricordare in modo particolare la Fontana dei Mori, realizzata dal Giambologna, le due palazzine contenenti cicli di affreschi e uno spettacolare sistema di fontane e giochi d’acqua, oltre a un bellissimo parco caratterizzato da folta vegetazione.
Cosa vedere a Bagnaia
I giardini rappresentano l’attrazione principale di Villa Lante, in particolar modo con i giochi d’acqua presenti, comprensivi di cascate, fontane e grottini gocciolanti.
La perfezione del flusso delle acque, sgorganti in maniera armoniosa, venne raggiunta dopo la messa a punto effettuata da uno specialista di architettura idraulica fatto venire appositamente da Siena, che si chiamava Tommaso Ghinucci.
Bagnaia ebbe in passato il privilegio di essere la residenza estiva di Vescovi e Cardinali, ruolo testimoniato dal bel Palazzo della Loggia con torre cilindrica affacciato su una piazza rettangolare posta all’interno del vecchio borgo.
Palazzo della Loggia comprende una bella loggia, da cui prende nome, affrescata con scene tratte dall’Eneide e dalla Bibbia, alternate da vedute di Bagnaia, Firenze e Siena, oltre una notevole pianta di Roma.
Inoltre è presente un piano nobile decorato con affreschi e comprendente sale impreziosite da scene bucoliche, legate alla semina e alla vendemmia.