Caltanissetta: cosa vedere nella città del torrone

Cosa vedere a Caltanissetta, itinerario comprendente i principali monumenti e luoghi d’interesse, tra cui Chiesa di Sant’Agata, Cattedrale, Castello di Pietrarossa e museo archeologico.

Informazioni turistiche

Situata in Sicilia, Caltanissetta è famosa per le sue miniere di zolfo e per le attività agricole esercitate nel territorio, che si sviluppa nell’alta valle del Salso.

Alcune testimonianze confermano che questa città esisteva già nel periodo precedente alla dominazione greca ed era chiamata Nissa.

In seguito assunse il nome Caltanissetta col passaggio agli Arabi, che vi costruirono un castello.

Nell’undicesimo secolo fu Ruggero Normanno a impadronirsene, prima di passare nelle mani del figlio Giordano che la trasformò in contea degli Aragonesi.

Alla fine del duecento passò ai Lancia e a partire dal 1406 ai Moncada, prima di entrare a far parte del Regno delle Due Sicilie.

L’itinerario turistico parte dalla Chiesa di Sant’Agata, edificio seicentesco posto in Corso Umberto I, avente un interno con notevoli decorazioni e varie opere d’arte, tra cui il Sant’Ignazio in gloria di Marabitti, una pala d’altare realizzata in marmo situata nel transetto.

A poca distanza, in via Matteotti, si trova il barocco Palazzo Moncada del diciassettesimo secolo, mentre proseguendo il cammino in direzione Piazza Garibaldi ci si imbatte nel Palazzo del Municipio, prima di giungere alla Cattedrale, le cui origini risalgono al cinquecento.

Cosa vedere a Caltanissetta

La facciata del Duomo di Caltanissetta del 1840 comprende ai suoi lati due campanili.

Nell’interno a tre navate è possibile ammirare notevoli opere d’arte, tra cui il Battesimo di Gesù, pittura seicentesca posto nella prima cappella a destra, l’Arcangelo Michele, scultura policroma in legno del 1625 realizzata da Volsi, la pala della Madonna con i Santi, posta sull’altare maggiore, e la Madonna del Carmelo, dipinto del pittore Paladino.

Sempre nella Piazza Garibaldi si trovano la Fontana del Tritone, comprendente statue del Tripisciano, e la Chiesa di San Sebastiano, caratterizzata da una bella facciata a tre ordini.

Imboccando l’omonima via si raggiunge la settecentesca Chiesa di San Domenico, avente un interno decorato con stucchi di epoca ottocentesca, dove sono conservati un dipinto del Borremans raffigurante San Vincenzo Ferreri e la Madonna del Rosario di Paladino.

Continuando per via degli Angeli si incontrano la chiesa sconsacrata di Santa Maria degli Angeli, caratterizzata da un bel portale barocco, e i resti del Castello di Pietrarossa, realizzato dagli Arabi.

Imboccando da Piazza Garibaldi il Viale Regina Margherita, si raggiunge il parco pubblico di Villa Amedeo, da dove è possibile raggiungere Via Colajanni, sede del museo archeologico, che raccoglie reperti di varie epoche provenienti da Capodarso, Gibil-Gabib e Sabucina.

Nella stessa strada si trova il Museo del folklore, che conserva le statue raffiguranti i Misteri della Passione di Cristo, condotte in processione nel periodo pasquale, in occasione del Giovedì Santo.

Caltanissetta è soprannominata città del Torrone dal 1870, anno in cui il Torronificio Geraci iniziò a vendere torroni preparati con metodi tradizionali e ingredienti genuini,