Castroreale: cosa vedere sul Colle Torace

Cosa vedere a Castroreale, itinerario per visitare l’antico borgo, comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui Duomo, Museo Civico e Terme Parco Augusto.

Turismo Castroreale

Cittadina della Sicilia in provincia di Messina, Castroreale è un borgo situato sul colle Torace, un rilievo dei monti Peloritani nord-occidentali che ha un altitudine di 394 metri e che si trova a una distanza di circa 12 km. dal mar Tirreno.

Si tratta di un luogo di antica antropizzazione, anche se le prime notizie del borgo risalgono al 1324, quando Federico III d’Aragona fece ricostruire e potenziare un fortilizio già esistente.

L’abitato che si sviluppò intorno alla fortezza prese il nome di Castro, a venne aggiunto il nome Reale, in quanto il castello era una delle domus solaciorum regie e veniva usato dall’Imperatore nei periodi dedicati allo svago.

Del castello rimane solo la torre, mentre si sono ben conservate varie chiese e pregevoli opere d’arte.

Questo ha consentito a Castroreale di entrare a far parte del club riservato ai Borghi più belli d’Italia.

Tra i monumenti più interessanti rientra il Duomo di Santa Maria Assunta, risalente al quattrocento ma ampliata nel seicento.

Cosa vedere a Castroreale

La Chiesa di San Salvatore, vanta un notevole portale archiacuto sulla facciata, mentre la Chiesa di Sant’Agata conserva al suo interno il miracoloso simulacro del Santissimo Crocifisso, opera seicentesca realizzata in cartapesta, portato in processione montato su un palo di cipresso lungo circa 13 metri, durante la festa religiosa chiamata del Cristo lungo, che si svolge durante la settimana Santa, oltre che il 23 e il 25 agosto di ogni anno.

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli, che è stata destinata a Museo Parrocchiale degli Arredi Sacri, raccoglie preziose opere provenienti dalle varie chiese della cittadina.

Da visitare il Museo Civico di Castroreale, allestito nell’ex Oratorio dei Padri Filippini, ricco di opere d’arte realizzate nel periodo compreso tra il quattrocento e il settecento, fra cui rientrano il monumento funebre di Geronimo Rosso, opera di Antonello Gagini, e il dipinto del Salvator Mundi, attribuito a Polidoro Caldara da Caravaggio, oltre a una bella Madonna con Bambino di Antonello de Saliba.

Lungo la costa si trovano due sorgenti, la Ciappazzi e la Fonte di Venere, conosciute fin dall’antichità e alimentate da acque che scaturiscono alla temperatura di 34°C, usufruibili presso le terme Parco Augusto, che offre vari tipi di trattamenti terapeutici.

Nella frazione San Biagio si trova un’area archeologica dove è stata riportata alla luce una Villa Romana, risalente a epoca compresa tra la fine del secondo e l’inizio del primo secolo a.C., che rappresenta un notevole esempio di villa suburbana di lusso.