Cosa vedere a Messina in un giorno, itinerario di un giorno comprendente i principali monumenti e luoghi di interesse, tra cui Duomo, Fontana di Orione e Museo archeologico.
Informazioni turistiche
Prima città della Sicilia, che si incontra arrivando dal continente dopo avere attraversato lo stretto a cui dà il nome, Messina è posta tra il mare e le prime pendici dei Monti Peloritani.
La varietà dei paesaggi e dei colori la rendono una meta molto suggestiva e affascinante.
L’antico nome della città era Zancle, che significa falce, derivante dalla particolare forma della lingua di terra che chiude il suo porto.
Successivamente fu chiamata Messana.
Durante il periodo bizantino e normanno l’importanza della città ebbe una crescita notevole fino a divenire nel medioevo un importate centro umanistico con il celebre monaco basiliano San Salvatore dei Greci.
Nel 1674 subì il dominio degli Spagnoli che decimarono la popolazione mettendo in atto ogni genere di rappresaglia.
Nel diciottesimo secolo peste e terremoto spopolarono la città che non ebbe la forza di rifiorire completamente nel secolo seguente a causa della tirannide borbonica e di una nuova epidemia di colera diffusasi nel 1854.
Ma la prova più dura per Messina arrivò con il terremoto del 28 dicembre 1908 che, unito a un maremoto, la distrusse quasi per intero. In seguito questo tragico evento naturale la città venne ricostruita con rigorose norme antisismiche.
La Messina odierna, ricostruita ulteriormente anche dopo i danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale a causa delle incursioni aeree, ha un aspetto moderno e funzionale che la rende un grosso centro commerciale e turistico.
Messina ha dato i natali a celebri personaggi, tra cui i filosofi Dicearco e Aristotele, i rimatori Guido e Oddio delle Colonne, il pittore Antonello di Giovanni d’Antonio, meglio conosciuto come Antonello da Messina, e lo storico Giuseppe La Farina.
Cosa vedere a Messina
Il Duomo, il monumento di maggiore importanza, fu costruito da Ruggero II nei primi decenni del dodicesimo secolo e consacrato nel 1197 alla presenza di Enrico IV di Svevia.
Venne parzialmente ricostruito più volte per rimediare ai danneggiamenti subiti a causa di incendi, terremoti e bombardamenti.
La facciata conserva ancora nella parte inferiore le originarie fasce orizzontali a rilievo e i tre portali di epoca tardo-gotica, di cui particolarmente bello è quello maggiore dell’alta cuspide, ai cui lati sono posti dei leoni stilofori che sorreggono colonne tortili su cui poggiano statuette di Angeli e Santi.
Il timpano, in cui si può ammirare l’incoronazione della Vergine, è opera dello scultore Pietro da Bonate che lo realizzò nel 1468. La lunetta con la Madonna in Trono è di Gian Battista Mazzola e risale al 1534.
L’interno del Duomo è a tre navate con un ampio transetto e tre absidi.
Di fronte al Duomo si trova la fontana di Orione, opera di fra Giovanni Angelo Motorsoli che vi lavorò tra il 1547 e il 1550. La fontana, a tre gradini, consta di una vasca poligonale, con animali fantastici a rilievo, sul cui bordo sono poste le statue rappresentanti il Tevere, il Nilo, il Camaro, oltre a un fusto scolpito con tritoni e naiadi che sorregge due tazze, con alla sommità la statua di Orione, il mitico fondatore della città.
Staccato dalla facciata del Duomo, sul lato sinistro, sorge il Campanile, con i suoi 60 metri di altezza, che incorpora il maggiore orologio meccanico del mondo.
Il Museo Archeologico Nazionale fu istituito all’inizio del 1900 e raccoglie tutti i reperti artistici provenienti dal Civico Museo Peloritano, oltre al materiale che è stato possibile recuperare dopo il terremoto del 1908.
Il giardino circostante del Museo è ricco di sculture e resti architettonici tra cui il Nettuno proveniente dalla fontana del Montorsoli posta in Piazza Unità d’Italia.
Il Museo, distribuito su due piani, si compone di 16 sale, a cui vanno aggiunti un vestibolo e un cortile.
Le numerosissime opere d’arte contenute all’interno sono d’inestimabile valore.