Citazioni, aforismi e frasi di Salvator Dalì, celebre pittore e artista mistico spagnolo vissuto tra il 1904 e il 1989, autore di immagini bizzarre nelle sue opere surrealiste influenzate dall’ammirazioni per i grandi maestri dell’epoca rinascimentale.
Citazioni di Salvador Dalì
– Ho sempre detto, malgrado la modestia non sia esattamente il mio forte, che se mi si paragona a Velasquez o a chiunque altro del suo calibro, la mia opera è una totale catastrofe. Ma se mi si paragona ai pittori contemporanei, sono il migliore.
– Non preoccuparti di essere moderno. Sfortunatamente è la sola cosa che, qualsiasi cosa tu faccia, non potrai evitare.
– Non dipingo un ritratto che assomiglia al modello, piuttosto è il modello che arriva ad assomigliare al ritratto.
– L’intelligenza senza ambizione è come un uccello senza ali.
– L’importante è che i miei baffi si volgano sempre verso il cielo come le torri della cattedrale di Burgos.
– Gli errori hanno quasi sempre una natura sacra. Non cercare di correggerli. Al contrario: razionalizzali, comprendili totalmente. Dopodiché, sarà possibile per te sublimarli.
– La differenza tra le memorie false e quelle vere è la stessa che per i gioielli: sono sempre quelli falsi che sembrano i più veri, i più brillanti.
– Il primo uomo che comparò le guance di una donna a una rosa era evidentemente un poeta, il primo che lo ripeté era probabilmente un idiota.
– Il mio obiettivo? Sistematizzare la confusione e contribuire all’assoluto discredito del mondo reale.
– Sono il primo a essere sorpreso e spesso terrorizzato dalle immagini che vedo apparire sulla mia tela.
– Che cos’è il cielo? Dove si trova? Il cielo non si trova né sopra né sotto, né a destra né a sinistra; il cielo è esattamente nel centro del petto dell’uomo che ha fede!
– Che il nostro fuoco interiore sia al massimo, così che possa arroventare le regole e modellarle! Che la nostra realtà interiore sia talmente forte da poter correggere la realtà esteriore! E che le nostre passioni siano voraci, ma che il nostro appetito di vita sia ancor più grande, così che le divori!
– Non abbiamo bambini. Non ci tengo che ci siano esseri che portino il mio nome. Non desidero trasmettere del Dalì. Voglio che con me tutto abbia fine. Anche perché tutti i figli di geni sono degli imbecilli.
– C’è meno follia nel mio metodo che metodo nella mia follia.
– È il buon gusto, e il buon gusto soltanto, che possiede il potere di sterilizzare ed è sempre il primo handicap di ogni funzione creativa.
– Tutto può essere fatto bene o male. Persino la mia pittura.
– Mi è sempre parso naturale che tutti i giornali parlassero di me ogni mattina e, malgrado tutto, non sono mai riuscito a reprimere una sgradevole sensazione generata dal fatto che quegli stessi giornali potessero talvolta interessarsi ad altri che a me.
– Se vi rifiutate di studiare l’anatomia, l’arte del disegno e della prospettiva, la matematica dell’estetica e la scienza del colore, lasciatevi dire che questo è un segno più di poltroneria che di genio.
– Gli errori sono quasi sempre di natura sacra. Non cercare mai di correggerli. Al contrario: razionalizzali, comprendili a fondo. Dopo di che ti sarà possibile sublimarli.
Aforismi di Salvador Dalì
– Ho fatto sedere la bruttezza sulle mie ginocchia e me ne sono quasi subito stancato.
– La cecità degli umani nel fare e rifare sempre le stesse cose mi sorprende. Così come mi stupisco che un impiegato di banca non mangi mai un assegno, mi stupisco che prima di me nessun pittore abbia pensato di dipingere un orologio molle.
– Penso che la libertà più soave per un uomo sulla terra consista nel poter vivere, se lo vuole, senza lavorare.
– Cominciate a disegnare e a dipingere come gli antichi maestri, poi fate come volete − sarete sempre rispettati.
– Se vi rifiutate di studiare l’anatomia, l’arte del disegno e della prospettiva, la matematica dell’estetica e la scienza del colore, lasciatevi dire che questo è un segno più di poltroneria che di genio.
– Un editore mi aveva chiesto di fare un libro sulla tecnica nella pittura. L’ho scritto. Nel farlo ho imparato a dipingere.
– La gelosia degli altri pittori è stata sempre il termometro del mio successo.
– Se vi rifiutate di studiare l’anatomia, l’arte del disegno e della prospettiva, la matematica dell’estetica e la scienza del colore, lasciatevi dire che questo è un segno più di poltroneria che di genio.
– Dalla più tenera infanzia, ho la viziosa tendenza di considerarmi diverso dai comuni mortali. Anche questo sta per riuscirmi.
– La sola cosa che mi importa è la quantità di stampa, e non la qualità né il contenuto. Quando arrivano i ritagli dei giornali, mi preoccupo solo della lunghezza e del peso, non li leggo mai.
– Desidero che ogni colpo di pennello raggiunga l’assoluto e dia l’immagine perfetta dei testicoli della pittura, testicoli che non sono i miei.
– La gelosia degli altri pittori è stata sempre il termometro del mio successo.
– Se uno ha stile o meno, lo si riconosce subito. Il tappeto dev’essere sempre intonato alle palpebre.
– Sono una nutrice. Tiro fuori i miei seni e do la tetta alla mia epoca. Tutto il mio secolo non ha fatto che nutrirsi delle mie idee.
– Quelli che non vogliono imitare qualcosa, non producono nulla.
– Gli asini vorrebbero che io seguissi gli stessi consigli che dispenso agli altri. È impossibile, poiché io sono completamente diverso…
– Per acquistare un crescente e duraturo rispetto in società, è una buona cosa, se possiedi un grande talento, di dare, presto nella tua giovinezza, un bel calcio al garretto destro della società che ami. Dopo questo, sii uno snob.
– Il disegno è la sincerità nell’arte. Non ci sono possibilità di imbrogliare. O è bello o è brutto.
– Ho fatto sedere la bruttezza sulle mie ginocchia e me ne sono quasi subito stancato.
Frasi di Salvador Dalì
– Se uno ha stile o meno, lo si riconosce subito. Il tappeto dev’essere sempre intonato alle palpebre.
– La gente giovane che prende il bus mi fa schifo. Sono dei falliti. Se volete conoscere un cretino salite su un bus.
– Il vero pittore deve essere capace di copiare una pera, anche nel mezzo della rapina e della rivolta.
– Gli errori sono quasi sempre di natura sacra. Non cercare mai di correggerli. Al contrario: razionalizzali, comprendili a fondo. Dopo di che ti sarà possibile sublimarli.
– Mi piace leggere solo quello che non capisco. Non capendo, posso immaginare molteplici interpretazioni.
– Ci sono giorni in cui credo di morire per un’overdose di soddisfazione.
– A sei anni volevo diventare cuoco. A sette anni volevo essere Napoleone. Ma l’età della ragione mi ha insegnato che non c’è ambizione più alta che voler essere Salvador Dalí.
– Il sogno è quella produzione psichica che ha luogo durante il sonno ed è caratterizzata da immagini, percezioni, emozioni che si svolgono in maniera irreale o illogica. O, per meglio dire, possono essere svincolate dalla normale catena logica degli eventi reali, mostrando situazioni che, in genere, nella realtà sono impossibili a verificarsi.
– Se è vero che amo la pubblicità, è innegabile che ancor prima è la pubblicità ad amare me.
– Credi che finché la terra è rotonda, potrai trovare ovunque paesaggi naturali? Può una faccia rotonda avere più di un naso?
– Reputo la televisione, il cinema, la stampa il giornalismo i grandi mezzi moderni di avvilimento e rimbecillimento delle masse. E’ per questo che, aristocraticamente, adoro servirmene. Più imbecilli corrono dietro a Dalì e più sale il prezzo dei miei quadri.
– Ogni mattina mi sveglio e, guardandomi allo specchio, provo sempre lo stesso ed immenso piacere: quello di essere Salvador Dalì.
– Non do mai consigli gratuiti. E quando li do costano sempre più cari di quello che rendono.
– La sola differenza tra me e un pazzo è che io non sono pazzo.
– Il meno che si possa chiedere a una scultura è che stia ferma.
– Si dice che quando una persona guarda le stelle è come se volesse ritrovare la propria dimensione dispersa nell’universo.
– Non aver paura della perfezione: non la raggiungerai mai.
– L’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.
– Ci sono giorni in cui credo di morire per un’overdose di soddisfazione.
– Io non prendo droghe. Io sono una droga.
– Io non dipingo un ritratto affinché sia simile al soggetto, ma piuttosto affinché la persona cominci a desiderare di essere come il suo ritratto.